La democrazia sotto attacco!

La democrazia sotto attacco!

di Maurizio Tiriticco

Ieri, sei gennaio, Washington, Campidoglio: un violento attacco alla democrazia! E non solo a quella degli Stati Uniti! Ma a tutte le democrazie del Pianeta! Fa orrore vedere folle di ignoranti incivili attaccare e devastare la sede più importante della democrazia statunitense! Mai un episodio simile, a partire da quel 4 luglio 1776, quando dai delegati al secondo congresso continentale fu votata la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America.

Che cosa è accaduto negli Stati Uniti in questi ultimi anni di amministrazione trumpiana? Mi preoccupa una deriva dittatoriale che, se dovesse procedere, affiancherebbe gli Stati Uniti alla Russia e alla Cina, attualmente Paesi non propriamente modelli di libertà e di democrazia! E la nostra Europa sarebbe così stretta da tre grandi dittature? Nooo!!! Maiii!!! Allora teniamoci stretta questa Unione Europea, anche con tutti i suoi difetti! Ed anche se l’arroganza di uno statista britannico ha scagliato la prima pietra per distruggerla! Alludo, ovviamente, a quell’Alexander Boris de Pfeffel Johnson, leader del Partito Conservatore e primo ministro del Regno Unito.

Quando ero in servizio come ispettore del Ministero dell’Istruzione, ho sempre lavorato, nelle opportune sedi della Comunità Economica Europea prima e della Unione Europea poi – o a Strasburgo o a Bruxelles, a volte anche a Parigi – per l’attivazione e la diffusione nelle scuole europee della cosiddetta Dimensione Europea dell’Educazione, che dovrebbe anche oggi costituire uno dei pilastri dell’Educazione Civica, disciplina, purtroppo, quasi sempre ignorata nelle nostre scuole! E’ triste! I nostri studenti devono sapere tutto delle Guerre Puniche e delle Guerre d’Indipendenza, ma possono ignorare i primi dodici articoli della nostra Costituzione, quelli che ne sanciscono i “principi fondamentali” E nulla sanno dei due Trattati di Roma del lontano 1957! Perché, non a caso, proprio a Roma – capitale di un Paese che eppure aveva perso la guerra – nacque il primo nucleo di quella che poi è diventata l’Unione Europea.E ciò poté accadere perché la Resistenza ci aveva riscattato dall’ignominia della dittatura fascista e dell’avventura bellica in cui Mussolini ci aveva condotti!

Ecco in dettaglio i contenuti dei due trattati: a) il Trattato che istituì l’Euratom, ovvero la Comunità europea dell’energia atomica: b) il Trattato che istituìla CEE, la Comunità Economica Europea, oggi Unione Europea. Ed è importante sottolineare che la Formazione Professionale allora venne intesa e descritta come leva delle politiche del lavoro. Ma forse più al servizio del mercato che della persona: resisteva allora il concetto della FP come addestramento all’uso delle macchine nei processi lavorativi. Concetto oggi assolutamente superato, almeno credo: stante in primo luogo lo sviluppo delle tecnologie.

E non dobbiamo neanche ignorare il Trattato di Maastricht del 1992! Perché in quell’anno nacque concretamente l’Unione Europea: con quell’atto politico si balzava dalla dimensione economica – che pur ci aveva salvato dalla notte in cui la guerra fascista ci aveva gettati – a quella più propriamente politica. E l’istruzione venne intesa come uno dei primi fondanti fattori di sviluppo! Ovvero, come quella dimensione culturale che potesse e dovesse implementare ed arricchire quella puramente economica! Mi piace ricordare che, con l’avvio della Dimensione Europea dell’Educazione, non si intendeva affatto modificare gli ordinamenti scolastici dei singoli Paesi, ma si intendeva sottolineare la necessità di individuare tre percorsi curricolari comunia tutti gli studenti europei. 1) le origini storiche, culturali, civili dell’Europa; 2) lo sviluppo della ricerca scientifica e delle tecnologie; 3) la diffusione delle competenze linguistiche.

E in seguito ci fu un secondo Maastricht! Quando il 15 dicembre del 2004 ben 32 ministri dell’istruzione europei sottolinearono la necessità di giungere ad un sistema unitario di formazione e qualificazione professionale al fine di rilasciare certificazioni leggibili e spendibili in tutti i Paesi dell’Unione. Insomma, per l’Europa come nazione comune abbiamo seminato tanto, ma… quanto abbiamo raccolto? Non so! E avolte mi chiedo anche: ma i nostri concittadini queste cose le sanno? E la nostra Ministra Azzolina queste cose le sa? Comunque, in questa notte che si è abbattuta sugli USA, non dimentichiamo che l’Europa, l’Unione Europea, oggi composta di 27 Paesi – dopo l’addio che ci ha dato la Gran Bretagna – deve assolutamente costituire a livello mondiale un inattaccabile presidio di libertà.

Sperando sempre cha la parte migliore del popolo degli Stati Uniti prevalga sugli scalmanati sostenitoridi un certo Trump, un ex Presidente che non vuole arrendersi alla sconfitta!