Quel pasticcio del nuovo CSPI

da Tuttoscuola

Difficile capire se la nuova e inedita composizione del CSPI (metà da eleggere nei prossimi mesi e metà appena designata) sia soltanto il frutto di un astratto zelo burocratico o, come sostengono alcune voci maliziose, nasconda piuttosto l’intenzione di imbrigliare il funzionamento del massimo organo consultivo nazionale della scuola che, nonostante in questi anni abbia lavorato certamente bene, probabilmente ha anche disturbato con taluni suoi pareri non graditi le azioni del “palazzo”.

Se, come crediamo, la seconda ipotesi doveva ritenersi destituita di fondamento, dopo la seduta di insediamento dell’11 gennaio, nella seduta dello scorso 18 gennaio, sarebbe stato logico procedere regolarmente all’elezione del presidente, confermando al vertice del CSPI Francesco Scrima, nei cui confronti vi è stato un pressoché unanime apprezzamento lunedì scorso nel corso della seduta di insediamento. Ma l’elezione non c’è stata e, pertanto, tutti i dubbi permangono.

La mancata elezione ha anche creato, a quanto sembra, una certa irritazione di Scrima che ne ha chiesto ragione al Gabinetto del ministro che aveva disposto l’odg della seduta senza includere tra gli argomenti da trattare anche l’elezione del presidente.

Inoltre, secondo Scrima, il Consiglio non sarebbe in grado di funzionare e di esprimere pareri in assenza dei nuovi organi di governo.

La risposta del Gabinetto ha sostanzialmente respinto le richieste e le tesi di Scrima, avvalendosi della consulenza dell’Ufficio legislativo dello stesso ministero che, in proposito, ha ritenuto regolare il funzionamento del CSPI anche in mancanza degli organi di governo e del presidente.

Scrima, come consigliere anziano, potrà coordinare i lavori del Consiglio come facente funzione, in attesa dell’elezione degli organi interni e della formazione delle commissioni permanenti.

Secondo l’Ufficio legislativo il CSPI può funzionare in plenaria sui provvedimenti urgenti, anche senza avvalersi della fase istruttoria di competenza dei suoi organi interni.

Quello che opererà nei prossimi mesi sarà, dunque, un CSPI un po’ azzoppato che, appena sarà nel pieno della sua operatività, dovrà ricominciare tutto da capo (elezione del presidente, costituzione delle commissioni, ecc.) come nel gioco dell’oca, perché metà dei suoi componenti saranno sostituiti da nuovi eletti entro la fine del prossimo agosto.

Il disallineamento della componente elettiva e di quella designata rischia concretamente di compromettere la funzionalità del CSPI.

Sulle criticità che avvolgono il CSPI c’è anche la data dello svolgimento delle elezioni per il suo rinnovo. Un’ordinanza ministeriale ha fissato per il prossimo 13 aprile, contro la quale la segretaria della Cisl scuola, Maddalena Gissi, ha avuto parole di fuoco, parlando di decisione “insensata” e affermando che, se voluta, “saremmo a un livello di incoscienza difficilmente immaginabile”.