Riunione dei Ministri Istruzione UE

La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha partecipato il 22 gennaio, in videoconferenza, alla riunione informale dei Ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea, organizzata dalla Presidenza Portoghese del Consiglio dell’Unione Europea. Presenti, tra gli altri, anche la Commissaria per l’Istruzione, la Ricerca, l’Innovazione, la Cultura e la Gioventù, Mariya Gabriel e il Commissario per il Lavoro e i Diritti sociali, Nicolas Schmit. L’incontro, dal titolo “Verso il Vertice Sociale di Porto – Il contributo dell’istruzione e della formazione”, si è svolto con l’intento di favorire una riflessione congiunta sul contributo dell’istruzione e della formazione al Pilastro europeo dei diritti sociali, in vista del Vertice Sociale dei Capi di Stato e di Governo dell’Ue, in programma il 7 e l’8 maggio prossimi a Porto.

“Credo fermamente che la lezione principale appresa durante la pandemia Covid-19 risieda nella crescente consapevolezza del ruolo fondamentale svolto dall’istruzione e dalla formazione per accrescere la resilienza e promuovere lo sviluppo e il benessere delle popolazioni e dei Paesi europei” ha detto la Ministra Azzolina durante il suo intervento. “Tra i risultati più rilevanti del Pilastro europeo dei diritti sociali, che sancisce una serie di principi e diritti fondamentali in ambito sociale – ha spiegato – vi è il rinnovato impegno ad offrire ai nostri bambini, giovani e adulti un’istruzione, una formazione e un apprendimento permanente di alta qualità e inclusivo, insieme a misure specifiche per rafforzare le pari opportunità dei gruppi più vulnerabili”.

“Permangono – ha aggiunto la Ministra – sfide persistenti nel combattere gli scarsi risultati scolastici e nel contrastare ulteriormente il fenomeno dell’abbandono scolastico e le diseguaglianze nell’istruzione. Sfide che sono state esacerbate dalla pandemia”. Infine, ha concluso Azzolina: “Ora più che mai, l’istruzione e la formazione svolgono un ruolo fondamentale per preservare e migliorare la nostra società a rischio e rafforzare il nostro modello sociale europeo”.