Aule riaperte per 550 mila studenti A Milano scattano i nuovi orari

da Corriere della sera

Gianna Fregonara

Senza aspettare il Tar, anche gli studenti lombardi da domani tornano in classe. Tutti i ragazzi e le ragazze della seconda e terza media e la metà di coloro che già frequentano le scuole superiori. È possibile che alcuni licei e istituti tecnici riprendano da martedì. Il prefetto di Milano, per esempio, «visto il ridotto margine di preavviso» durante il weekend ha concesso alle scuole di decidere in autonomia un «limitato differimento» del ritorno in classe per consentire un’organizzazione migliore e anche per prevenire ulteriori tensioni con genitori e presidi, costretti a cambiare di nuovo i loro piani. Secondo il «Patto Milano per la scuola», contenuto nell’ordinanza firmata ieri dal sindaco Beppe Sala, da lunedì cambieranno non solo le fasce di ingresso degli studenti ma anche quelle di uffici e negozi.

Insieme agli adolescenti lombardi, tornano in classe anche nelle superiori di Liguria, Marche e Umbria: in totale altri 550 mila studenti si alterneranno tra presenza e Dad. A questo punto restano a casa ancora gli studenti del Veneto — dove è stata respinta la richiesta di sospensiva dell’ordinanza del governatore Zaia ma il Tar deciderà nel merito in settimana — del Friuli-Venezia Giulia, della Sicilia (in zona rossa) e della Sardegna, oltre che della Basilicata, Calabria, Puglia e Campania dove invece tornano in presenza gli studenti delle medie dopo il lockdown più lungo e tormentato di questi mesi.

Se non ci saranno altre ordinanze, questi studenti dovrebbero rientrare in classe all’inizio di febbraio. Per ora la maggior parte delle scuole continuerà ad alternare la metà degli studenti in classe e in Dad anche se l’ultimo Dpcm prevede la possibilità di aumentare la frequenza fino al 75 per cento. È comunque sollevata la ministra Lucia Azzolina, dopo settimane di confusione, di tira e molla sul ritorno in classe e i timori per i dati sui contagi del dopo Natale: «Secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, l’indice Rt nazionale è sceso sotto 1 — scrive su Facebook —. Dobbiamo restare prudenti, rispettare le regole ed essere molto, molto responsabili, ma è una notizia importante, anche per la scuola».

Buone notizie arrivano dalla Toscana, la prima regione a riaprire le classi già l’11 gennaio. Il presidente Eugenio Giani spiega: «Dopo due settimane dalla riapertura delle scuole possiamo dire che la nostra scelta è stata accompagnata da risultati che non hanno interferito con i dati sui contagi: vediamo che nella percentuale dei contagiati per fasce di età non c’è stata nessuna variazione rispetto a quando le scuole erano chiuse».

A Roma intanto continuano le occupazioni e le tensioni con gli studenti: ieri le forze dell’ordine sono intervenute al liceo Kant dove gli studenti avevano provato ad occupare i locali della scuola.