Niente mascherina se in classe manca il saturimetro per l’alunno in difficoltà

da Il Sole 24 Ore

di Pietro Alessio Palumbo

Deve essere sospeso l’obbligo di indossare la mascherina da parte di un alunno che abbia certificato problemi di difetto di ossigenazione per l’uso prolungato del dispositivo di protezione individuale durante tutto l’orario di lezione, essendo il pericolo di affaticamento respiratorio, in mancanza di una costante verificabilità con un “saturimetro” troppo grave e pericoloso. Con il decreto 304/2021 il Consiglio di Stato ha chiarito che qualora nella classe frequentata dalla minore non risulti essere disponibile un adeguato apparecchio di controllo della ossigenazione, strumento di costo ridottissimo e di semplicissima utilizzabilità ad opera di ogni insegnante per intervenire ai primissimi segnali di difficoltà di respirazione di un minore a rischio documento, la mascherina «va giù».

L’obbligo di mascherina
A seguito dell’emergenza sanitaria in corso, con apposita circolare, il ministero di viale Trastevere ha stabilito che a partire dalla scuola primaria, la mascherina deve essere indossata sempre, da chiunque sia presente a scuola, durante la permanenza nei locali scolastici e nelle pertinenze.

Quando è possibile abbassare la mascherina
Naturalmente è possibile abbassare la mascherina per bere e nei momenti della mensa e della merenda. Per quanto concerne l’attività musicale degli strumenti a fiato e del canto è altresì possibile abbassare la mascherina durante l’esecuzione. Si tratta di disposizioni adottate sulla scorta delle indicazioni delle massime autorità sanitarie preposte alle strategie per il contenimento della situazione epidemiologica, volte a contemperare il diritto alla salute con il diritto all’istruzione.

Segnatamente oltre alla mascherina chirurgica possono essere utilizzate anche “mascherine di comunità”, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e che, al contempo, garantiscano comodità e respirabilità, forma e aderenza, adeguate a permettere di coprire dal mento fin sopra il naso.

Nelle sezioni di scuola primaria a tempo pieno e di scuola secondaria di primo grado a tempo prolungato, per garantirne l’efficienza è necessario prevedere la sostituzione della mascherina di tipo chirurgico a metà giornata. E tutto ciò anche quando gli alunni sono seduti al banco e indipendentemente dalla condizione di distanza di un metro, salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e – si badi – per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

Garanzia del diritto all’istruzione dell’alunno con problemi respiratori gravi
Ebbene con la decisione del Presidente della terza sezione, Palazzo Spada prende in considerazione la casistica dell’alunno che presenti documentati problemi di ossigenazione a causa della mascherina – non dovutamente monitorati – durante le lezioni. Un provvedimento che ha messo sul piatto della bilancia il rischio per la salute dei bambini con il loro diritto costituzionale alla frequenza e all’istruzione in presenza. Il tutto nel “quadro incompleto” di in una condizione di salvaguardia dell’alunno non presa debitamente in considerazione dall’istituto scolastico. Nel caso di specie infatti la scuola non ha messo a disposizione degli insegnanti della classe il “saturimetro”: apparecchio di rilevazione della quantità di ossigeno nel sangue, al di sotto del quale si può incorrere in pesanti rischi per la salute. E non c’è alcuna scusa che tenga: trattasi di strumento diventato assai diffuso proprio durante la pandemia in corso, e di utilizzabilità “intuitiva”.