Docente con autismo

Docente con autismo: non sempre garantita l’inclusione nei Conservatori
SuperAbile INAIL del 30/01/2021

Fabrizio Acanfora, docente universitario, musicista e scrittore, illustra le condizioni in cui si trovano a studiare musica i ragazzi con bisogni particolari, legati alle loro problematiche fisiche, cognitive o neurologiche

ROMA. “Nelle università ci sono strumenti che permettono l’accesso alle persone disabili, con bisogni educativi speciali e difficoltà cognitive. Nei conservatori e nelle accademie, che alle università sono equiparati, non ci sono le stesse tutele. Ci si affida alle buone pratiche, alla buona volontà dei direttori e dei docenti che cercano di gestire gli studenti con necessità particolari come possono”. E sebbene nelle scuole dell’obbligo l’inclusione di questi studenti sia garantita per legge, “gli insegnanti di sostegno spesso non sono preparati per l’assistenza in ambito musicale a ragazzi con difficoltà di tipo cognitivo o fisico, anche quando si tratta di scuole medie o licei a indirizzo musicale”. Fabrizio Acanfora, docente universitario, musicista e scrittore, illustra con passione e coinvolgimento le condizioni in cui si trovano a studiare musica i ragazzi con bisogni particolari, legati alle loro problematiche fisiche, cognitive o neurologiche.

“Ho sperimentato in prima persona- racconta alla Dire- diverse difficoltà nello studiare la musica, legate al mio autismo (sebbene allora non avessi ancora avuto la diagnosi), anche se per fortuna io al diploma ci sono arrivato”. Da qui è nato il suo coinvolgimento come docente e membro del comitato scientifico del master in Tutor accademico specializzato in Didattica musicale inclusiva, organizzato dalla Lumsa.

Nel 2019, ricorda il docente, che è anche coordinatore del master in Musicoterapia dell’Università di Barcellona, “ho partecipato a un convegno in Parlamento dedicato proprio alla possibilità di aiutare le persone disabili ad accedere allo studio della musica. Un diritto che non è sempre garantito. Da quell’occasione è partito concretamente il progetto che già era stato elaborato dalle due condirettrici del master, Maria Cinque e Simona d’Ambrogio. Da parte mia- sottolinea con entusiasmo Acanfora- ho scelto di partecipare a questa iniziativa anche in funzione delle difficoltà che ho incontrato da studente”.

“La dislessia, un bisogno educativo speciale- spiega Acanfora- può riguardare non solo i testi scritti con le lettere, ma anche quelli musicali. Inoltre- aggiunge- le persone con disturbi dell’apprendimento o altre problematiche possono avere difficoltà nell’imparare la musica, sia da un punto di vista teorico che pratico. Dalle esigenze di queste persone e dalla consapevolezza di dover avere competenze specifiche per accompagnarle nello studio della musica nasce l’idea del master”. Aiutare uno studente in sedia a rotelle a suonare il violino, chiarisce l’esperto con un esempio, comporta “la conoscenza delle postura necessaria, che però varia se si sta in piedi o seduti. Avvicinarsi alla musica e a uno strumento- aggiunge il musicista- può consentire ai ragazzi di fare enormi progressi: può permettere a un autistico non verbale di trovare un mezzo per esprimere le proprie emozioni, oppure può permettere a una persona con disprassia (difficoltà di coordinazione motoria, ndr) di recuperare la coordinazione, anche se solo nei gesti necessari a suonare. Il nostro obiettivo- aggiunge Acanfora- è dare un contributo in più per permettere ai ragazzi con difficoltà cognitive o fisiche di intraprendere e completare il loro percorso di formazione musicale. Speriamo inoltre che questo master sia solo un apripista, un’esperienza che solleciti anche i decisori politici a portare a compimento il percorso legislativo dei disegni di legge già presentati per il riconoscimento normativo dei tutor per la didattica musicale inclusiva”.

Il master, riservato a insegnanti musicisti in possesso di diploma accademico di primo livello o diploma di Conservatorio (vecchio ordinamento) congiunto a diploma di scuola secondaria di secondo grado, “è il primo nel suo genere”, tiene a sottolineare Acanfora, e prenderà il via nel prossimo mese di febbraio, per concludersi a dicembre.