Scuola, rientro in aula. Proteste, scontri e tornano in classe in pochi

da la Repubblica

Ilaria Venturi

E’ il giorno del rientro in aula, al 50%, di quasi un milione di alunni delle superiori nelle ultime sette regioni che ancora avevano tenuto i ragazzi a fare lezione totalmente a distanza. Ma è subito scontro e pochi si presentano all’appello in presenza: in Puglia appena il 25%. A Napoli le superiori riaprono tra scioperi e sit-in. Paura dei contagi, e dunque famiglie che tengono i figli a casa. Il tam tam dei genitori corre nelle chat: volete che i vostri figli continuino in Dad? Sul fronte opposto chi reclama un ritorno, chi contesta la didattica mista (“le connesisoni non reggono”) e la scuola on demand. Per tutti prevale la richiesta di istituti sicuri. E così quest’ultima ripartenza è a singhiozzo e tra le proteste.

Ma vediamo come sta andando regione per regione.

La ripartenza in Puglia

Ci sono classi integralmente in didattica digitale a distanza, altre con 26 studenti in presenza, e in mezzo si trovano le situazioni più varie. In Puglia si è tornati a scuola così, con un rientro differente classe per classe, istituto per istituto. A Bari al tecnico Panetti Pitagora sarà seduto tra i banchi un quarto degli studenti, al Calamandrei Elena Di Savoia appena un quinto. Chi rientra parla di na emozione da primo giorno di scuola. “Mi ero stancato di stare a casa – racconta Marco dell’istituto Pitagora di Bari, nella cui classe tornano in 5 su 22 – anche perché a scuola si lavora molto meglio e di più”. Un aspetto, questo, che preoccupa un po’ Alessio del liceo scientifico Scacchi: “Speriamo che ora non ci ammazzino di interrogazioni e compiti, sarà una prova del fuoco questa settimana, vedremo come va”. Due suoi colleghi, Mario e Daniele del terzo anno, sono “contenti di tornare in aula dove avremo una maggiore attenzione dai docenti grazie al contatto diretto. Ora resta da vedere il tema dei trasporti pubblici, anche se stamattina non erano molto affollati dagli studenti ma soprattutto da lavoratori”. La classe di Mario e Daniele tornerà quasi al completo, mentre quella di Fabiana e Carlotta, al primo anno di liceo, avrà solo 7 alunni su 28.secondo quanto comunicato nei giorni scorsi anche dai sindacati, la presenza oscilla tra il 20 e il 25%. Salvo alcuni casi in cui si arriva al 100% perché, spiega Anna Grazia De Marzo, preside dell’Istituto Marconi-Hack di Bari, “su 1.550 studenti ne torneranno circa 400, e avendo alcune aule molto grandi possiamo rispettare le distanza di sicurezza”. A fare “paura” sono soprattutto i trasporti, spiega il vicepreside del plesso Pitagora, Michele Fioriello, “le famiglie temono che i figli possano contagiarsi prendendo i mezzi pubblici affollati”. Anche se la studentessa Palma, che frequenta il liceo Scacchi a Bari, spiega di essere arrivata da Grumo con un treno “che non era molto affollato: quando siamo scesi – sottolinea – le persone rispettavano autonomamente la distanza di un metro”.

Scioperi a Napoli

Assemblea sulle scale della scuola per gli studenti del liceo classico Sannazaro a Napoli che hanno deciso di non entrare in classe nel primo giorno di ripresa della didattica in presenza. Al suono della campanella dunque le aule sono rimaste vuote e gli studenti che, in virtù delle norme che fissano la presenza al 50 per cento, si sarebbero dovuti collegare in Dad hanno aderito allo sciopero non seguendo le lezioni in video. Un’assemblea originata dalla confusione sulle nuove regole legate alla didattica e in particolare all’alternanza tra didattica in presenza e Dad, agli orari, alle norme per il pranzo per chi entrando alle 10 esce alle 15.

Alla fine oggi si consumano scioperi e proteste degli studenti in circa 40 istituti superiori della Campania. A Napoli i liceali dello scientifico Vittorini hanno deciso di non entrare a scuola: all’esterno è stato affisso uno striscione che recita: “Vogliamo certezza, rientro in sicurezza”. “Non siamo a favore della Dad – spiega il rappresentante d’istituto Antonio Scafuri – ma pretendevamo che il rientro in classe avvenisse in sicurezza. Il nostro istituto ha tutte le carte in regola, ma le condizioni dei nostri mezzi pubblici sono pessime”.

Aule deserte anche al liceo Pansini. Regolare invece l’ingresso alle ore 8 al ‘Mazzini’. Qui gli studenti sono tornati nelle loro classi tra un misto di gioia e di preoccupazione. “Non era più possibile proseguire con la Dad – spiega – Anna – è bello tornare in classe. Tutti si stanno adattando alle norme e restrizioni imposte dal virus e lo dobbiamo fare anche nonostante la paura”.

In Campania le scuole superiori erano chiuse dallo scorso 16 ottobre e sono state riaperte oggi a seguito della pronuncia del Tar Campania che ha accolto un ricorso di gruppi di genitori No Dad. Ma si torna a ranghi ridotti e non senza polemiche e proteste. Il Provveditorato con una circolare boccia il governatore De Luca. Il direttore scolastico regionale, Luisa Franzese ribadisce che bisogna “fare riferimento ai piani prefettizi” e fornisce precise indicazioni anche circa l’ipotesi (sempre raccomandata da De Luca) di lasciare ai genitori la possibilità di decidere tra presenza e Dad: “L’adozione di quote eccessive o esclusive di sola Dad espone ad eventuali ricorsi sul tempo scuola inferiore a quello prescritto dalle norme. Pertanto non è consentito – scrive il direttore – ridurre le percentuali di alunni in presenza”.

Basilicata, rientro dopo tre mesi di Dad

Dopo circa tre mesi, stamani, in Basilicata – zona gialla dallo scorso 11 gennaio – gli studenti delle scuole superiori sono tornati in aula al 50 per cento. Nei due capoluoghi lucani, Potenza e Matera (dove c’è la maggior concentrazione di istituti superiori e di conseguenza di studenti pendolari) tutto sta procedendo senza particolari criticità.

In Umbria torna la Dad in alcuni Comuni

Sono 31 i Comuni a rischio zona rossa. E dunque sono state decise già oggi le lezioni a distanza nei comuni di Fratta Todina, Torgiano e Bevagna. Mentre il Comune di Perugia fa sapere che l’indirizzo dell’amministrazione è quello di chiudere le scuole primarie e secondarie da martedì, dopo l’analisi dei dati sui contagi, tenendo aperte le scuole dell’infanzia.

In Sardegna rientro per 37mila

Rientro a scuola oggi, in presenza, per circa 37 mila studenti delle scuole superiori della Sardegna. Regione, Prefetture, istituzioni scolastiche e Arst, l’azienda dei trasporti, hanno lavorato nelle scorse settimane in diversi tavoli tecnici per la stesura di un piano, oltre 250 nuovi mezzi sono stati messi a disposizione per assicurare più corse per gli studenti. Ai ragazzi è stato inviato un messaggio dal Coordinamento dei presidenti di Istituto della Sardegna, con un ‘bentornati a scuola’, l’invito a rispettare le norme di sicurezza anti Covid e un ringraziamento per i sacrifici fatti in questo anno.