Finalmente la scuola all’odg

Finalmente la scuola all’odg

di Maurizio Tiriticco

Nell’intervista rilasciata qualche ora fa dal nuovo Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a TelestenseFerrara ho potuto finalmente riconoscere, dopo anni, se non decenni, che abbiamo a che fare con un ministro che conosce bene non solo i problemi della nostra scuola, ma anche quali sono le finalità e gli obiettivi che un sistema scolastico di un Paese avanzato deve oggi perseguire: anche in previsione di un domani sempre più complesso ed esigente.

In particolare ho apprezzato tra l’altro che il Professor Bianchi – se non ho capito male – avverte la necessità che gli studi scolastici possano terminare al compimento dei 18 anni di età, come del resto avviene in quasi tutti i Paesi ad alto sviluppo: ciò per evitare che cittadini di fatto maggiorenni siano ancora costretti a sedere su banchi scolastici. Ma in particolare ho apprezzato che il Ministro si augura una diversa organizzazione delle attività scolastiche sotto il profilo spazio/temporale, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi anni di studi.

E’ da tempo che vado sostenendo la necessità di superare il vincolo… secolare… delle “tre C”, e cioè:

a) in ordine allo spazio, l’aula in cui apprendono alunni della stessa “CLASSE d’ETA’: e ciò anche e soprattutto perché oggi, nell’età adolescenziale, i processi di sviluppo e maturazione si svolgono in tempi molto più rapidi rispetto a quanto avveniva soltanto qualche decennio fa. Dovrebbe essere pertanto possibile costituire gruppi di studio, soprattutto negli ultimi anni di scuola, anche indipendentemente dal vincolo della tradizionale classe d’età;

b) il suono della CAMPANELLA che scandisce tempi eguali per tutte le classi: una consuetudine valida forse più per una caserma che per un istituto scolastico. Ritengo assurdo che tempi di studio, di ricerca, di discussione et al siano eguali per tutti in un intero istituto scolastico, in cui a volte operano financo ottocento o mille studenti;

c) la CATTEDRA, ovvero ciò che attiene alla rigidità degli orari di cattedra: l’ora sacramentale! Almeno in genere è così. Quando, invece, un gruppo X di studio potrebbe avere bisogno di più ore di matematica ed un gruppo Y di meno ore di lingua straniera. E ciò rispetto a quanto in genere viene attualmente programmato sia dalle Indicazioni Nazionali che dalle Linee Guida. Per non dire che si potrebbero anche adottare tempi diversi dall’ora in ordine a dare necessità.

So bene che quanto propongo per certi versi potrebbe forzare il pensiero del Ministro. O non interessarlo affatto. Penso che comunque siano nei suoi pensieri criteri e modi “altri” di “fare scuola”! Occorre anche pensare che il mondo, e non solo il mondo del lavoro, è profondamente cambiato e continuerà a cambiare! E che ciò avverrà sempre più rapidamente, in forza di sempre nuovi apporti delle Tecnologie dell’Informazione, della Comunicazione, della Ricerca scientifica e delle conseguenti ricadute sui processi lavorativi, che saranno sempre più avanzati e innovativi, e che oggi sono addirittura inimmaginabili.

Pertanto, alle nuove generazioni verranno richieste CONOSCENZE, ABILITA’ e COMPETENZE sempre nuove! Finalità e obiettivi che il sistema di istruzione di un Paese avanzato non può e non deve assolutamente ignorare! Pertanto, penso che un Ministro dell’Istruzione di un Paese avanzato, oggi, in un mondo che cambia, sia di fatto uno dei ministri più importanti! Purtroppo mi dispiace ricordare che invece nel nostro Paese… da secoli il Dicastero dell’Istruzione… non lo vuole mai nessuno!!! Comunque… per qualcuno costituisce il primo passo per cominciare a dare la scalata all’ambìto cursus honorum della vita politica!

Ma Patrizio Bianchi il suo cursus honorum lo ha già maturato! Da tempo! Augurissimi!