Una scuola che guarda al futuro. Pubblicato il documento del Comitato di esperti coordinato dall’attuale Ministro

da La Tecnica della Scuola

Idee e proposte per una scuola che guarda al futuro è il titolo del Rapporto conclusivo consegnato fin dal luglio scorso dal Comitato dei 18 esperti istituito dalla ex ministra Azzolina e coordinato dall’attuale ministro Patrizio Bianchi.

Il documento, che è stato pubblicato oggi 13 febbraio, è particolarmente ampio (150 pagine) e contiene analisi, riflessioni e proposte operative sulle più svariate tematiche.
Nella premessa vengono sintetizzate le 7 proposte più significative

  1. Una scuola aperta a tutti ha come priorità l’attenzione al tema della fragilità e ai bisogni delle persone, a partire dagli alunni disabili, la cui presenza deve costituire un’opportunità di arricchimento per tutti, studenti e docenti.

2. Il contesto macroeconomico, in cui si colloca la vicenda SARS-Covid-19 si caratterizza per una profonda trasformazione economica e sociale, fortemente segnata dalla rivoluzione digitale e dalla globalizzazione degli scambi e delle comunicazioni.

3. Lo sviluppo delle nuove competenze richiede, in primo luogo, di porre attenzione alla promozione della cultura matematica e scientifica (STEM), in stretta collaborazione con la cultura umanistica.

4. ll Rapporto pone al suo centro il tema di una “autonomia responsabile”, intesa come leva per poter aprire la scuola al territorio, estendendo a tutto il Paese le tante esperienze già presenti nelle diverse realtà territoriali. I “Patti educativi di comunità”, già sperimentati con successo in molte realtà territoriali, possono diventare uno degli strumenti chiave in tale direzione.

5. Gli ambienti di apprendimento della nuova scuola richiedono un profondo ripensamento degli spazi educativi in cui i bambini, i ragazzi e gli adolescenti debbono crescere. Bisogna superare l’immagine di una aula come spazio chiuso ed obbligato, per approdare verso architetture più flessibili e tali da rispondere a bisogni educativi che possono mutare nel tempo.

6. Una scuola capace di integrare il diritto alla salute e quello all’educazione il Covid ha imposto una nuova attenzione alla salute pubblica, sollecitando più spazio alla educazione alla salute e al benessere. Ciò prevede l’introduzione nella scuola, in termini permanenti e sistematici, di contenuti e di figure professionali specializzate come ad ed esempio quella di un medico referente per ciascun istituto.

7. Per corrispondere a queste complesse esigenze, è necessario un forte investimento nella formazione e nel reclutamento del personale della scuola, in particolare dei docenti, la cui funzione deve diventare socialmente più “attrattiva”. Si devono assicurare, innanzitutto, le basi culturali e disciplinari, pedagogico-didattiche, psicologiche e gestionali necessarie al superamento proprio dei paradigmi didattici e degli schemi organizzativi ereditati dal passato.