G. Carofiglio, La disciplina di Penelope

Gianrico Carofiglio, La disciplina di Penelope, Mondadori, 2021

di Mario Coviello

Ho appena finito di leggere questo libro che vi consiglio perchè racconta di Penelope Spada, e già sia il nome che il cognome sono la migliore presentazione del personaggio, un magistrato che “ha fatto una cazzata” ed è stata la sola a pagare. La incontriamo dopo una notte di sesso con un”culturista”, con in casa una sala attrezzi, che ama fare sesso guardandosi allo specchio e ha nel bagno le creme per il contorno occhi.

Di quest’uomo Penelope non ricorda il nome, va via dalla sua casa la mattina presto per andare in un bar a bere un caffè corretto con il Jack Daniels e incontrare Mario Rossi,un marito a cui hanno ucciso la moglie Giuliana. E’ stato scagionato dall’accusa di omicidio, ma il magistrato,poichè che non è stato trovato il colpevole,ha scritto al termine delle indagini che su di lui gravavano “sospetti inquietanti”. “ Non voglio che mia figlia Sofia, che ha sette anni, da grande possa solo dubitare di me o addirittura convincersi che io possa aver ucciso sua madre. “ Penelope dice subito di no, non se la sente di accettare l’incarico, non ha mai fatto l’investigatrice , ma, quasi contro la sua stessa volontà, comincia ad indagare. La aiutano “ un vecchio cronista di nera Zanardi, una via di mezzo fra un giornalista e uno sbirro, e un commissario Rocco Barbagallo, “ Mano di Pietra” perchè ama il pugilato e a cinquant’anni ancora si allena, anche se i giovani con lui sono “ senza riguardo”. Sono due amici che la stimano per il rigore e la determinazione. E lentamente Penelope, da giovane campionessa di canottaggio che non ha smesso di allenarsi in un parco e riesce a fare le trazioni, perchè “la forza è un’abilità” e perché da piccola si arrampicava sugli alberi, ricomincia a vivere. Si appassiona al caso e ricomincia a “costruire un vocabolario preciso per descrivere le proprie sensazioni interiori, perchè il miglior psicofarmaco è un buon vocabolario”, come le aveva consigliato la psicanalista.

Combatte contro l’insonnia, il bere, il fumo, l’ansia di bruciare il tempo da vivere, e ci fa indagare, in una Milano grigia, le ragioni di una coppia che cade a pezzi perchè Mario è un’uomo senza ambizioni e Giulia, allenatrice e personal trainer, è una donna insoddisfatta che vuole cambiare vita, ma ha una figlia troppo piccola a cui non vuole fare del male.

Leggendo gli atti delle indagini, visitando i luoghi del delitto, interrogando un’amica della vittima, Penelope ha un’intuizione che la porta a risolvere il caso: “Il maschile è la categoria predefinita, il criterio fondamentale della lettura del mondo: Dunque la causa fondamentale della cattiva comprensione del mondo. Si tratti di questioni fondamentali, si tratti di cose della vita quotidiana. Si tratti di indagini..”

Deve tutto ad una cagna Olivia che è sempre “disciplinata, ma non sottomessa.“ Disciplina senza sottomissione: mi piacque molto, mi parve un’intuizione, e forse un insegnamento. Un modo di essere nel mondo. Una cosa cui non avevo mai pensato prima e una possibile soluzione. Una scelta.”

Amerete Penelope Spada che dalla nonna ha imparato le ninne nanne e la cucina, l’indipendenza e la capacità di fare magie. La amerete perché come il cane che riceve in dono.. “ è buonissima con i bambini e con le donne, ma è un pò diffidente con gli uomini..” tanto da portare in tasca un calzino con biglie d’acciaio, oltre il solito spray al peperoncino. La amerete perché, si racconta in prima persona e chi lo fa è un uomo, lo scrittore Gianrico Carofiglio, che, in questa era di pandemia che ha messo in discussione tutti i nostri parametri di vita, vuole darci un suggerimento da accogliere e fare nostro nella vita di tutti i giorni.