La didattica a distanza ha penalizzato di più gli alunni stranieri

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da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Nell’anno scolastico 2018/2019 gli alunni con cittadinanza non italiana sono aumentati e hanno superato le 850 mila unità (+16% rispetto all’ anno scolastico 2017/2018), pari al 10% del totale degli iscritti nelle scuole italiane. Lo rileva il XXVI Rapporto sulle migrazioni 2020, elaborato da Fondazione Ismu e presentato online.

In Italia quindi è stata raggiunta la soglia simbolica dei 10 alunni con background migratorio ogni 100.

Per quanto riguarda le provenienze romeni, albanesi, marocchini e cinesi sono sempre in cima alla classifica. Negli ultimi 10 anni è raddoppiata la quota dei nati in Italia che, nell’anno scolastico 2018/19, supera le 550 mila presenze.

La Lombardia è, da sempre, la prima regione per numero di alunni stranieri raggiungendo quasi le 218 mila presenze nel 2018/19 (15,5% sul totale degli alunni del sistema scolastico lombardo), seguita da Emilia-Romagna (oltre 100 mila, pari al 16,4% sul totale degli alunni del sistema scolastico presenti in questa regione), Veneto (circa 94 mila), Lazio e Piemonte (79-78mila), Toscana (71 mila).

La Campania supera la Sicilia come prima regione del sud per numero assoluto di alunni con background migratorio.

Il ritardo scolastico è un fenomeno che riguarda il 9% degli studenti italiani e il 30% dei non italiani. Sebbene la quota di studenti con background migratorio in ritardo si sia ridotta di oltre 10 punti percentuali in un decennio, essa rimane ancora molto elevata.

Secondo il Rapporto Ismu sulle migrazioni la didattica a distanza ha penalizzato di più gli alunni stranieri. Anche se non sono ancora disponibili i dati più completi sugli effetti della Dad secondo il Rapporto si cominciano a stimare i costi economici e sociali del Covid anche in termini di peggioramento degli apprendimenti degli allievi (sia italiani, sia stranieri), soprattutto quelli più svantaggiati a causa di un accesso limitato a internet e/o per la mancanza del supporto genitoriale.

Secondo una survey che ha coinvolto oltre 3.700 insegnanti nel mese di giugno 2020 (Indire), i figli di famiglie migranti sono uno fra i gruppi più esclusi dalla dad.