Vaccinare i caregiver, per proteggere i bambini disabili

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Vaccinare i caregiver, per proteggere i bambini disabili: appello di First
Redattore Sociale del 22/02/2021

La federazione chiede la “rivalutazione dei gruppi target della vaccinazione, a tutela del diritto alla vita di bambini e adulti disabili, che molto meno di altri sopporterebbero la malattia, comunicherebbero i propri bisogni, accetterebbero la privazione della propria libertà personale o l’allontanamento dai propri cari”

ROMA. Prima le persone con disabilità e i loro caregiver: First si unisce al coro di tanti che , in queste settimane, chiedono che sia riconosciuta loro la priorità nell’accesso al vaccino e sollecita “la rivalutazione dei gruppi target della vaccinazione e in particolare delle Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/ COVID-19, pubblicate l’8 febbraio scorso, che definiscono le categorie prioritarie per l’accesso al vaccino per il Covid”.
Secondo la federazione, “la disabilità non ha avuto la giusta attenzione nella determinazione delle categorie prioritarie e non si è tenuto conto affatto della disabilità infantile. I bambini di età minore dei 16 anni, come previsto in altri paesi europei, avrebbero dovuto essere tutelati dal rischio di infezione – afferma la federazione – assicurando la vaccinazione ai loro caregivers. Benché infatti il contagio da Covid abbia esiti più lievi nella popolazione infantile, per i bambini con disabilità grave non è cosi: per questo devono essere tutelati, rientrare tra le categorie con più alta fragilità e protetti proprio attraverso la vaccinazione dei conviventi”. 
La federazione, “pur comprendendo e condividendo le misure rigide imposte dalla carenza di vaccini, il governo italiano e il ministero della Salute non possono esimersi dal garantire direttamente e indirettamente ai propri cittadini più fragili la vaccinazione anti covid. Essi infatti molto difficilmente di altri sopporterebbero la malattia, comunicherebbero i propri bisogni, accetterebbero la privazione della propria libertà personale o l’allontanamento dai propri cari. Eventi traumatici di questo tipo potrebbero compromettere ulteriormente, al di là degli esiti della malattia, il quadro diagnostico dei minori, a causa delle regressioni irreversibili a cui potrebbero andare incontro”. 
First, pur consapevole “delle difficoltà che può comportare tale rivalutazione”, chiede al governo di “garantire l’equità di trattamento fra i cittadini, tutelando la salute delle persone con disabilità ed in particolare dei bambini e dei ragazzi più fragili, perché essi non vedano irrimediabilmente aggravata la loro condizione di vita già compromessa. Per tale motivo chiediamo che venga data priorità di vaccinazione ai caregiver dei ragazzi con disabilità, che per età o per patologia non possono ricevere il vaccino”.