Prof e concorsi in una scuola schizofrenica

da Corriere della sera

Ernesto Galli della Loggia

Ammalata di schizofrenia, la scuola italiana — votata da anni a una rovinosa indulgenza nel valutare il merito dei suoi studenti — quando invece si tratta di giudicare i docenti da ammettere nelle proprie fila, allora si rifà divenendo una sadica esaminatrice. Leggere, per credere, le domande cui sono stati chiamati a rispondere (in 150 minuti!) i partecipanti al recentissimo Concorso Straordinario per il ruolo nella classe di Filosofia e Storia. Che riporto nella loro integralità.

1) Esporre le funzioni di una webquest per una lezione sul rapporto tra Stato e Chiesa dal 1870 al 1983 rivolta a un gruppo classe eterogeneo in cui sono presenti anche alunni Dsa (cioè affetti da disturbi specifici dell’apprendimento);

2) Partendo dall’uomo di Vitruvio di Leonardo sviluppare un confronto tra l’antropocentrismo di stampo rinascimentale (ad esempio Pico della Mirandola) rispetto a quello di Protagora, guardando poi alla sua evoluzione nella filosofia del Seicento (Cartesio);

3) Sviluppare un percorso didattico mettendo in evidenza obiettivi trasversali, metodologie e riferimenti bibliografici sul rapporto natura ed essere umano nella filosofia contemporanea (scegliendo a piacere un approccio analitico o continentale);

4) Impostare un lavoro di gruppo con l’ausilio di fonti giornalistiche e cartografiche per chiarie i presupposti geopolitici e gli sviluppi dei conflitti in Medio Oriente nel XX secolo;

5) Spiegare le prove dell’esistenza di Dio di Anselmo e di San Tommaso facendo particolare riferimento al XII libro della Metafisica di Aristotele e ai concetti di esistenza e ontologia. Precisare con quale metodologia si potrebbe trattare questo argomento di fronte a una classe.

6) Testo in lingua inglese con cinque domande cui rispondere in lingua.

Mi chiedo: che cosa è accaduto in Italia, in tutti noi, perché potessero verificarsi cose del genere?