Invalsi, partono le prove per i 490mila maturandi

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

Partiti e poi bloccati nel 2020 a causa della pandemia, tornano quest’anno i test in italiano, matematica, inglese. Si svolgeranno al pc. Non sono però requisito per la maturità

Partiti, e poi bloccati, lo scorso anno a causa dell’aggravarsi della pandemia, tornano quest’anno le prove Invalsi. Parliamo dei test in italiano, matematica e inglese (lettura e ascolto), che da lunedì, 1° marzo, si svolgeranno (negli istituti aperti) per i ragazzi di quinta superiore. Parliamo di circa 490mila studenti, che il prossimo 16 giugno saranno impegnati nella maturità (solo orale). La macchina è pronta, assicura la presidente Invalsi, Anna Maria Ajello, da sempre sostenitrice delle prove, anche per capire gli effetti che le lezioni on line che durano da oltre un anno hanno prodotto sui processi di apprendimento degli alunni. Il tema molto caro all’attuale governo Draghi. Ma procediamo con ordine.

Calendario “flessibile”
Il coronavirus e le sue varianti preoccupano, e non a caso l’esecutivo sta valutando nuove restrizioni nelle zone più in difficoltà (le rosse) con la chiusura di tutti gli istituti e l’immediato passaggio alla didattica a distanza. Tutto questo, oltre ovviamente alle quarantene in caso di positivi a scuola, è ben chiaro all’Invalsi che infatti ha predispsto un calendario per far svolgere le prove “molto flessibile”, che si spinge fino a fine maggio per consentire, appunto, a tutti i ragazzi di fare, in sicurezza, i test.

Prove al pc e in piccolissimi gruppi (per la sicurezza)
«La finestra per far svolgere le prove è stata allargata – racconta Anna Maria Ajello -. In questo modo le scuole hanno più tempo e potranno convocare i ragazzi in piccolissimi gruppi o spostare le prove ai prossimi mesi in quelle zone in cui le lezioni non sono in presenza. Insomma, il decollo è lunedì, per l’atterraggio vedremo». Le prove, ormai da tempo, si svolgono al pc, durano più o meno un’oretta, le correzioni sono automatiche, e indagano tre discipline “core”, italiano, matematica e inglese.

L’eventuale recupero dei gap formativi
L’Invalsi è tornato sotto i riflettori dopo le parole del premier, Mario Draghi, in Parlamento sulla necessità di conoscere i gap formativi dei ragazzi causati dall’abuso di Dad per l’emergenza sanitaria. E uno degli strumenti per testare gli apprendimenti è proprio l’Invalsi. «Dalle informazioni che arriveranno dalle prove – ha aggiunto Ajello – avremo un primo dato importante, senza colpevolizzare nessuno per i tanti eventi contrari che ci hanno colpito in questi mesi. Con queste prove avremmo infatti i primi dati attendibili per poter dire cosa è successo e come e dove dovremo recuperare».

Le prove Invalsi non saranno requisito di ammissione alla maturità
Lo svolgimento delle prove Invalsi non sarà però, come lo scorso anno, requisito d’ammissione alla maturità. Questa almeno è l’intenzione, salvo sorprese dell’ultima ora, che dovrebbe essere scritta nero su bianco nell’ordinanza sugli esami di Stato in uscita dal ministero dell’Istruzione. Oltre all’Invalsi anche le ore di scuola-lavoro non costituiranno ostacolo alla maturità, se non sono state fatte tutte. L’ex alternanza comunque farà parte dell’esame, in un momento dell’orale.