Sport, lingue, volontariato: gli hobby sbarcano all’esame

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da Il Sole 24 Ore

di Eu. B. e Cl. T.

Nella seconda maturità formato Covid delle tante conferme e delle poche novità spicca il doppio debutto del curriculum dello studente. Oltre ad accompagnare il diploma finale e a certificare il profilo scolastico ed extrascolastico di uscita di ogni diplomato questo documento avrà un ruolo già durante l’esame di Stato. Nel personalizzare l’elaborato di partenza sulla materia d’indirizzo, la mini-tesi voluta dal ministro Bianchi, ogni maturando potrà infatti attingere non solo alle altre discipline ma anche agli hobby e alle altre esperienze svolte nel tempo libero.

Il modello da adottare

Arriva così al traguardo una delle innovazioni volute dal decreto legislativo 62 del 2017 e rimandata più volte. Il curriculum dello studente – stando al Dm n.88 dell’agosto scorso che lo ha regolamentato – deve riportare «i dati relativi al profilo scolastico dello studente e gli elementi riconducibili alle competenze, conoscenze e abilità acquisite in ambito formale e relative al percorso di studi seguito». Sulla base di un modello standardizzato allegato allo stesso decreto ministeriale e organizzato in tre parti. Nella prima, denominata “Istruzione e formazione” vanno indicate le esperienze scolastiche curriculari ed extracurriculari (crediti, corsi integrativi, esperienze di alternanza eccetera); nella seconda (“Certificazioni”) vanno dettagliate le conoscenze linguistiche e informatiche acquisite; nella terza (“Attività extrascolastiche”) e ultima sezione vanno elencati gli hobby e gli interessi coltivati nel tempo libero. Si va dallo sport alla musica al volontariato.

Il tassello che manca

Al netto dell’utilizzo che ogni ragazzo ne farà per arricchire la sua tesina di partenza il curriculum va redatto con l’aiuto delle scuole che devono farsi carico di compilare (in esclusiva) la prima sezione del documento e (in tandem con lo studente) la seconda. Agli alunni viene invece lasciata libertà d’azione sulla terza parte. Ma la nota ad hoc, preannunciata a settembre dal ministero dell’Istruzione per spiegare come farlo e attesa entro gennaio, non è ancora arrivata.

Le scelte degli studenti

Per avere un’idea delle attività extrascolastiche che i maturandi hanno svolto e che potrebbero ora finire nel curriculum possiamo utilizzare l’ultima fotografia di Almadiploma. Dall’indagine sul profilo 2020 dei diplomati – che ha coinvolto 37mila ex studenti delle superiori – ad esempio emerge che un’esperienza lavorativa durante gli studi – prevalentemente stagionale o saltuaria– riguarda il 54,5% dei diplomati (il 63,6% negli indirizzi professionali, il 60,3% nei tecnici e il 49,7% nei licei). Più elevato invece il tasso di partecipazione alle attività sportive che è del 62,4 per cento (di questi, il 41,2% gli dedica almeno 7 ore a settimana): numeri da verificare con le palestre e le piscine chiuse da ottobre a causa della pandemia. Mentre dovrebbe essere andata meglio a quel 54,9% che ha svolto nel tempo libero almeno un’attività culturale tra fotografare, suonare, disegnare, danzare, scrivere testi, cantare,sviluppare un proprio sito web o blog, recitare, fare riprese video o dipingere. E che ora potrà raccontare in sede d’esame.