Letture depressive per rendersi infelici

Letture depressive per rendersi infelici

di Mario Maviglia

L’ultimo mio libro, Sopravvivere a scuola. Manuale di istruzione, Edizioni Conoscenza, 2020, ha registrato un significativo successo. È stato tradotto anche in calabrese stretto. Antonio Valentino vi ha scritto anche una recensione[1].

Sono in programma altre due opere che possono interessare i lettori e che, sebbene di taglio diverso, possono dare un contributo rilevante al mantenimento dello stato di minorità della scuola e della cultura in genere. Un obiettivo non secondario è però anche quello di incrementare il livello di depressione dei lettori, in sintonia con il periodo che stiamo vivendo.

Il primo lavoro avrà come titolo Manifesto per una scuola fallimentare e vuole proporsi come una sorta di cartello politico-sociale per tutti i volenterosi che vogliono portare un loro personale contributo all’affossamento del sistema scolastico italiano. È un progetto ambizioso, ma tutto sommato non molto difficile da raggiungere: basta continuare a fare quello che si sta facendo. Ad esempio, basta tenere basse le retribuzioni dei docenti italiani del 27-35% rispetto a quelle dei loro colleghi europei e ovviamente basta persistere in sistemi di reclutamento stocastici (chi capita capita), senza alcuna preoccupazione per il livello di qualità dei futuri docenti; oppure basta continuare a destinare un punto di PIL in meno all’istruzione rispetto alla media UE; o ancora basta lasciare fatiscenti e non sicuri gli edifici scolastici; oppure basta non diffondere gli asili nido in Italia, tenendoli ben lontani da quel 33% di copertura fissato dalla UE; ma anche tenendo bloccata al 27% circa la percentuale di laureati rispetto al 40% della media UE; o ancora continuare a fare poco per far scendere la percentuale del 23% dei Neet (giovani che non lavorano o non sono in formazione), stando ben attenti a non avvicinarsi al 12% della media UE; o infine continuare a riempire le scuole di moduli, richieste, documenti, circolari, monitoraggi, rapporti, schede, resoconti, progetti, ancorché in formato elettronico. Naturalmente vi sono altri importanti obiettivi che possono essere indicati, ma già questi danno l’idea dell’enorme sforzo di volontà e sensibilità che viene richiesto per tenere basso il livello di qualità del nostro sistema scolastico.

Questo Manifesto potrebbe unire tutte le forze politiche italiane, senza distinzioni ideologiche, per perseguire l’ambizioso obiettivo di garantire un futuro fallimentare alla nostra scuola. Com’è facile immaginare, un progetto di questo tipo prescinde dalle caratteristiche e dalle competenze del Ministro dell’Istruzione di turno, da sempre oggetto di aspre polemiche e contrapposizioni ideologiche. All’uopo può andar bene qualsiasi cittadino italiano, non serve una particolare competenza in campo scolastico o formativo. Qualcuno può eccepire che questo avviene già in Italia; vero, ma all’interno di questo progetto politico la scelta di un candidato piuttosto che di un altro non dovrebbe dare adito a polemiche: chiunque può contribuire efficacemente a distruggere il nostro sistema scolastico (molti ex ministri potrebbero a tal proposito fornire una preziosa consulenza e sostegno al neofita grazie alle loro competenze acquisite direttamente sul campo…). Qualche proposta fallimentare la si può trovare in un articolo che ho scritto non molto tempo fa[2]. Si prega di non citare la fonte…

L’altro libro, già in fase avanzata di produzione, avrà come titolo Leggere poco e diventare Sottosegretario alla Cultura e trae spunto, come recita il titolo, dalle dichiarazioni fatte qualche anno fa dalla senatrice Lucia Borgonzoni che in una trasmissione radiofonica si era vantata di non leggere un libro da tre anni[3]. Quest’opera rappresenta una vera novità in campo editoriale per le caratteristiche che adesso verranno illustrate. Il volume può essere ascritto al campo della produzione manualistica in quanto mira a fornire una serie di consigli e indicazioni su come diventare Sottosegretario alla Cultura. Ovviamente il successo non è assicurato, ma può essere un buon viatico per aspirare a tale prestigioso (e remunerativo) incarico. La tesi che viene esposta nel libro è abbastanza semplice ed è basata sul principio primordiale dell’emulazione. In sostanza, il ragionamento che viene sviluppato nell’opera è il seguente: se la senatrice Borgonzoni è diventata Sottosegretaria alla Cultura senza aver letto un libro in tre anni, chiunque può diventare Sottosegretario non leggendo un libro per tre anni. Ed ecco la trovata editoriale rivoluzionaria: il libro si compone di 220 pagine tutte rigorosamente bianche, senza alcuna traccia di lettere (né vocaliche, né consonantiche). Non compaiono nemmeno i numeri delle pagine. L’iniziativa non è scevra di problemi tennici (non è un errore, alcuni dicono proprio così…), il più rilevante dei quali riguarda proprio la mancata numerazione delle pagine. Poiché, come si è detto, le pagine sono tutte bianche, occorre risolvere il problema della composizione del volume per non mischiare le pagine tra di loro. Insomma, occorre essere sicuri che la pagina 1 si trovi proprio al suo posto e lo stesso per tutte le altre pagine. Ma a parte questo dettaglio tennico, su cui si sta lavorando, la lettura dovrebbe essere fluida e scorrevole e venire incontro a tutte le esigenze dei non lettori. Si sta anche pensando alla produzione di un’edizione speciale in un’unica copia con copertina rigida, sovracoperta policroma, caratteri del titolo in oro, da dare in omaggio alla Sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, che di non lettura è una delle maggiori esperte in Italia.

Queste due opere vogliono portare un piccolo ma significativo contributo all’abbassamento del livello culturale e di istruzione del nostro popolo, in linea con quanto sta avvenendo nel nostro Paese già da qualche decennio. Ognuno è chiamato a fare la sua parte, con convinzione e abnegazione. Un popolo ignorante è oggettivamente più facilmente governabile di un popolo informato e istruito, non ha molti grilli per la testa, non conosce il dilemma del dubbio, e soprattutto non si documenta. La democrazia ne può trarre grande giovamento in termini di funzionalità: pochi pensanti, molti esecutori e consumatori.


[1] A. Valentino, Sopravvivere e non solo. Suggerimenti dubbiosi per la nostra scuola, Nuovo PavoneRisorse, 24/10/2020

[2] M. Maviglia, Progetto per un sistema di istruzione fallimentare, in “Edscuola“, 17/12/2020

[3] https://www.bolognatoday.it/politica/lucia-borgonzoni-rai-radio-lega-un-giorno-da-pecora.html