Costruire e far crescere scuole oggi

Convegno nazionale 2021 Cdo Opere Educative

Costruire e far crescere scuole, un impegno comune per il bene di tutti

Con una presenza media di più di 500 persone collegate ad ogni sessione di lavoro ed una punta di oltre 1300 spettatori nella serata inaugurale con Alessandro D’Avenia, si è conclusa la XXI^ edizione del Convegno Nazionale di Cdo Opere Educative, quest’anno dedicato al tema “Costruire e far crescere scuole oggi”.

Un convegno necessariamente realizzato in modalità online, data l’emergenza sanitaria tuttora in atto, ma non per questo meno ricco di contenuti e di spunti di lavoro per l’immediato futuro.

Tutti di grande rilievo e intensità gli interventi dei relatori, che hanno trattato -pur partendo da esperienze e punti di osservazione differenti- l’importanza della pluralità dell’offerta educativa, approfondendo i fattori che sono all’origine di un’opera educativa o del desiderio di implicarsi con essa. Diversi i testimoni che, durante la tre giorni, hanno portato il proprio contributo ai lavori. Come Alessandro D’Avenia, che è intervenuto sulla relazione tra insegnante e studente, o come padre Alberto Caccaro, missionario del Pime in Cambogia, dove ha aperto quattro scuole, ora portate avanti da ex-allievi. Del necessario coinvolgimento dei genitori nella vita della scuola ha parlato l’attore Giacomo Poretti. Infine, il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, ha fatto un’analisi della situazione per il futuro, oltre il Covid.

È emerso con evidenza, dalle diverse sessioni di lavoro, che “costruire e far crescere scuole oggi” non può prescindere dall’impegno di persone che si dedicano innanzitutto a costruire e far crescere la propria umanità, come prerequisito indispensabile per guardare al mondo e agli altri uomini con un reale desiderio di bene. Sta in questo l’origine della passione educativa, che si declina poi in una attenzione alla realtà che genera creatività nella didattica, attenzione alla bellezza, apertura all’altro, e tanti altri fattori che concorrono a “costruire” pezzi di umanità rinnovata e scuole davvero a misura d’uomo.

In questi giorni è emerso chiaramente che è possibile un lavoro comune, anche fra persone che provengono da ambiti e esperienze diverse, per costruire luoghi di vera educazione ed effettiva formazione.

La scuola, come ha sottolineato in conclusione il presidente di Cdo Opere Educative Massimiliano Tonarini riprendendo alcuni spunti emersi dai vari interventi, è veramente un luogo che coinvolge tutta la società, le classi sociali e le età. Per questo, essa non può prescindere dal bisogno che emerge là dove essa si colloca, dall’incontro fra persone che si trovano compagne nel compito di educare, e da una attenzione ai segni che la realtà pone sul cammino.

Anche nell’attuale situazione di emergenza, la scuola –dove la stessa ha esercitato la propria autonomia e quindi in molti casi la scuola paritaria- ha dimostrato una grande capacità di reazione e di essere punto di riferimento per le famiglie e per l’intera società. Per questo, occorre da parte delle istituzioni una maggior cura e una più grande consapevolezza della sua importanza. Nel testo del Recovery Plan, invece, le riforme che accompagnerebbero gli investimenti sulla scuola non riportano mai la parola “autonomia”, tantomeno la parola “parità”, per cui la scuola paritaria continua a rimanere esclusa dai sostegni previsti per l’edilizia scolastica e ancora non si prevedono soluzioni adeguate per quanto riguarda il problema dell’abilitazione dei docenti, oltre al tema della parità economica.

Su questi temi, con rinnovato impegno, Cdo Operative si adopererà insieme alle altre associazioni di scuole paritarie, perché nel nostro Paese siano fatti passi decisivi in direzione di un pieno riconoscimento dell’importanza delle nostre opere, nella certezza che costruire e far crescere scuole è davvero un bene per tutti.