Lombardia, per le persone con disabilità vaccino ancora lontano

Lombardia, per le persone con disabilità vaccino ancora lontano

SuperAbile INAIL del 09/03/2021

MILANO. “Qualcosa si sta muovendo, ma è troppo poco”: Alessandro Manfredi, presidente di Ledha (alla quale aderiscono una trentina di associazioni che si occupano di persone disabili), è pacato nei toni, ma per nulla tenero nei contenuti. Per buona parte delle persone con disabilità in Lombardia il vaccino anticovid-19 è ancora un miraggio. “Ci vuole un cambio di passo -aggiunge-. Perché ci sono persone disabili e caregiver che da un anno stanno vivendo situazioni critiche”.

“Siamo preoccupati per tutte quelle persone che non sono seguite dai servizi per i disabili -aggiunge Emilio Rota, presidente di Anffas Lombardia-. Per quanto ci riguarda, invece, sono cautamente ottimista, perché in almeno la metà dei nostri centri le vaccinazioni sono iniziate”.

Ledha, attraverso le associazioni e i singoli cittadini, sta cercando di monitorare l’andamento delle vaccinazioni. I disabili gravi, per esempio, in carico ai servizi e alle misure domiciliari non sono ancora stati contattati. “Sembra che siano stati richiesti alle Ats i nominativi delle persone in carico alla misura B1 del FNA -sostiene Ledha-. Anche questo un buon segnale ma crediamo sia importante che le informazioni circa le previsioni sulla vaccinazione arrivi alle persone con disabilità e coinvolga tutte le persone con disabilità che ricevono sostegni e servizi per la permanenza a domicilio”.

Nebbia totale invece per quanto riguarda i caregiver. “Non abbiamo notizie circa l’inserimento negli elenchi delle persone da vaccinare dei caregiver familiari e professionali. Le uniche notizie positive in proposito riguardano gli operatori che lavorano a diverso titolo nei servizi diurni e residenziali -sottolinea Ledha-. È opportuno che la copertura vaccinale riguardi tutte le persone che svolgono compiti di assistenza e di cura nei confronti delle persone con disabilità a casa, come a scuola oltre che nei servizi”.

Ma la preoccupazione maggiore per Ledha riguarda le tante persone con disabilità che non sono in carico ad alcun servizio e che vivono una condizione di comorbilità. “Sono quelle persone che secondo le indicazioni nazionali dovrebbe essere collocate in Fase 1 (al pari quindi degli over 80) e che invece, abbiamo constatato, per il momento, Regione Lombardia, non sta considerando -precisa Ledha-. Non abbiamo notizia che sia stata assunta alcuna iniziativa per poter permettere a queste persone di segnalare la propria situazione e quindi di poter chiedere di essere inserite nel piano vaccinale con priorità assoluta. Si tratta di situazioni che stanno generando situazioni di grave ansia e preoccupazione nelle persone coinvolte e nei loro familiari”.