AA.VV., Racconti di Pasqua

La Pasqua degli scrittori

di Antonio Stanca

Come a Natale anche a Pasqua il quotidiano “il Giornale” ha anticipato le festività con un supplemento dal titolo Racconti di Pasqua. Tra ultimo Ottocento e primo Novecento sono compresi gli autori dei racconti, alcuni sono noti altri di meno ma tutti obbediscono ad una scelta attenta, sapiente, che permette di cogliere non solo la situazione della lingua italiana in diverse parti dell’Italia di allora ma anche il loro livello culturale, artistico. Un’opera scritta segnala un tipo di linguaggio ed una condizione umana, morale, civile, sociale. E la raccolta presentata da “il Giornale” offre la possibilità di prendere atto di tutto questo, di sapere come si scriveva, cosa si pensava, cosa si credeva nell’Italia di poco più di un secolo fa.

La raccolta inizia con alcuni racconti di Grazia Deledda e prosegue con altri di Giovanni Verga, Federico De Roberto, Gabriele D’Annunzio, Matilde Serao, Ada Negri, Giovanni Pascoli, Giosuè Carducci, Renato Fucini, Fausto Maria Martini, Guido Gozzano, Angiolo Silvio Novaro e di altri autori ancora fino a concludersi con una serie di quelle leggende che ad ogni grande ricorrenza religiosa sono generalmente associate, insieme ad essa a volte sono sorte. Sia i racconti sia le leggende si muovono intorno ai grandi eventi della morte e della resurrezione del Cristo, della Pasqua come loro ricorrenza, e di un tempo, di una stagione, la primavera, che pure è momento, è simbolo di risveglio, di rinascita e che con la Pasqua coincide. Al fenomeno religioso e a quello naturale, a Cristo che risuscita e alla natura che si libera dell’inverno, si riveste dei colori più diversi, più accesi, si riferiscono in genere i racconti, alla Pasqua come festa di entrambi.

E’ questo l’effetto che risalta dalla loro lettura, un effetto di colore, di luce, di vita, di vittoria. Un effetto che prende evidenza perché segue a situazioni drammatiche, tragiche quali la condanna, la pena, la morte di Cristo. La luce che viene dopo il buio, la vita dopo la morte è il tema che ha richiamato l’attenzione degli autori dei racconti. Si sono soffermati a cogliere un rapporto, uno scambio che è diventato eterno: come Cristo anche la natura risorgerà sempre a Pasqua, le loro storie rimarranno per sempre unite, costituiranno un unico evento e la Pasqua lo celebrerà.

Suggestiva, affascinante è l’atmosfera che si è creata intorno a questo collegamento e la letteratura non poteva rimanere lontana, ovunque ne ha scritto qualunque fosse la sua voce, il suo luogo.