114 milioni di bambini in America Latina e nei Caraibi non ricevono un’istruzione in presenza

114 milioni di bambini in America Latina e nei Caraibi non ricevono un’istruzione in presenza  

  • È la peggiore crisi dell’istruzione che l’America Latina e i Caraibi abbiano mai affrontato nella storia moderna. 
  • E’ la regione nel mondo con il più alto numero di bambini che non ricevono ancora istruzione in presenza.  
  • In media, i bambini in questa regione hanno perso 158 giorni di scuola in presenza. 
  • È stato stimato che più di 3 milioni di bambini nella regione potrebbero abbandonare permanentemente la scuola a causa della pandemia. 

    26 marzo 2021 – Secondo le ultime stime dell’UNICEF, a causa della totale e parziale chiusura delle scuole in America Latina e nei Caraibi, attualmente 114 milioni di studenti non ricevono un’istruzione in presenza. A un anno dall’inizio della pandemia, la regione dell’America Latina e dei Caraibi rimane nel mondo quella con il più alto numero di bambini che non ricevono ancora istruzione in presenza. In media, i bambini in questa regione hanno perso 158 giorni di scuola in presenza.  

    Ad oggi, solo 7 paesi in America Latina e Caraibi hanno pienamente aperto le scuole. In 12 paesi e territori le scuole rimangono completamente chiuse. Nel resto della regione, le aule sono parzialmente chiuse. Nonostante  gli sforzi dei Governi per assicurare continuità con l’istruzione a distanza attraverso piattaforme virtuali, via radio e TV, l’interruzione delle scuole ha avuto impatti catastrofici su apprendimento, protezione, salute, salute mentale e prospettive socioeconomiche future dei bambini. 

“In nessun altro posto al mondo così tanti bambini sono stati lasciati senza scuola in presenza,” ha dichiarato Jean Gough, Direttore Regionale UNICEF per l’America Latina e i Caraibi. “È la peggiore crisi dell’istruzione che l’America Latina e i Caraibi abbiano mai affrontato nella storia moderna. Molti bambini hanno già perso un anno di scuola in presenza; ora iniziano a perdere un altro anno scolastico. Ogni ulteriore giorno senza scuola in presenza espone i bambini più vulnerabili a rischio di abbandono scolastico per sempre.” 

Quanto più a lungo i bambini restano fuori dalle scuole, meno probabilità hanno di ritornarvi. È stato stimato che più di 3 milioni di bambini nella regione potrebbero abbandonare permanentemente la scuola a causa della pandemia. In una regione in cui prima del COVID-19 diversi studenti non raggiungevano livelli di base di aritmetica, lettura e scrittura alle scuole elementari e medie, l’impatto di una prolungata interruzione delle scuole sull’apprendimento sarà grave e di lunga durata. 

Secondo un recente rapporto della Banca Mondiale, il 71% degli studenti in America Latina e nei Caraibi iscritti alla scuola secondaria inferiore potrebbero non comprendere un testo di lunghezza contenuta. Prima della pandemia, il dato era al 55%. La percentuale potrebbe arrivare al 77% se le scuole resteranno chiuse per ulteriori 3 mesi. Con la chiusura delle scuole, circa 45 milioni di studenti in 24 paesi nella regione sono stati supportati dall’UNICEF attraverso programmi a distanza e 9 milioni fra bambini, genitori e persone che si prendono cura dei bambini hanno ricevuto supporto per la salute mentale e psicosociale nelle comunità. 

”I programmi di apprendimento a distanza dovrebbero continuare ed essere ampliati per raggiungere sempre più bambini, ma non si potranno mai sostituire all’istruzione in presenza a scuola con un’insegnante, soprattutto per i bambini più vulnerabili. Non stiamo chiedendo che tutte le scuole riaprano ovunque e nello stesso momento, chiediamo che le scuole siano le prime a riaprire e le ultime a chiudere. Diversi paesi in America Latina e nei Caraibi hanno fatto importanti progressi nel dare priorità ad una urgente e graduale riapertura delle scuole. Adesso è il momento che, nella regione, anche gli altri seguano la stessa strada”, ha aggiunto Gough.   

L’UNICEF riconosce gli sforzi dei governi e delle autorità scolastiche nella regione che insieme ai partner e le parti sociali continuano a contenere i rischi legati all’interruzione dell’istruzione e l’impatto sui bambini.  

La scorsa settimana, i ministri dell’Istruzione di alcuni paesi* dell’America Centrale e la Repubblica Domenicana si sono impegnati a dare priorità ad un’urgente e graduale riapertura delle scuole. L’UNICEF apprezza questa decisione fondamentale, che adesso deve essere implementata con urgenza e chiede alle autorità scolastiche in altre parti dell’America Latina e dei Caraibi di seguire lo stesso percorso.  

Visti gli urgenti bisogni di sensibilizzazione sull’importanza della riapertura delle scuole e degli impatti che ha sui bambini nella regione, l’UNICEF sta lanciando la campagna #SchoolsFirstNotLast che riflette lo stato delle aule nella regione, milioni di sedie vuote aspettano che gli studenti tornino in classe per riprendere a studiare.  

*Belize, Costa Rica, El Savador, Guatemala, Honduras, Panama e Nicaragua.  

Video della campagna su Youtube 

Foto e video qui: https://weshare.unicef.org/Package/2AMZIFREHYME