Scuola, il piano di Bianchi per portare 100.000 precari in cattedra

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da la Repubblica

Corrado Zunino

Non è ancora il Grande Patto con il precariato storico della scuola, ma è un’idea che – se supera i contrasti già alti tra i partiti – potrebbe evitare le cattedre vuote a settembre, in quest’anno scolastico vuote come mai prima. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, liquidato il fastidio della presenza di un disturbatore a palazzo (Pasquale Vespa, stalker dell’ex Azzolina, autonominatosi difensore di tutti i precari d’Italia), sta raffinando questa possibilità: allestire un corso-concorso che selezioni 60.000 docenti oggi supplenti seguendo i titoli in possesso: anni di insegnamento in classe, specializzazioni, dottorati. Gli insegnanti in attesa, redatta una nuova classifica parallela a quelle, troppe, già esistenti, avrebbero la possibilità di essere stabilizzati per una stagione dal prossimo Primo settembre – quest’anno il ministro vorrebbe far iniziare le scuole esattamente l’uno settembre – e nel corso del 2021-2022 sarebbero formati e valutati con continuità per approdare a un esame a fine stagione che dovrebbe decidere la loro definitiva assunzione o l’uscita dai percorsi scolastici.

Bianchi, il capo Dipartimento Stefano Versari e gli uffici del personale stanno contando le necessità e la situazione – straordinariamente avviluppata – del precariato storico. Ai 60.000 del corso-concorso, che resta un’ipotesi, si andranno ad aggiungere 12-15.000 assunzioni, queste vere e proprie, immediate, dalle Graduatorie a esaurimento, assunzioni destinate alla scuola dell’infanzia e alla primaria (sostegno incluso). Il ministero, ancora, ritiene di poter chiudere la messa in ruolo dei 32.000 che hanno passato il concorso straordinario per le scuole superiori – la contestata prova in piena pandemia, si devono ancora indicare i vincitori – entro il Primo settembre con assunzioni retrodatate di un anno per i più alti in graduatoria e direttamente dalla prossima stagione scolastica per tutti gli altri. Questo lavoro in corso, complesso e pieno di ostacoli, ha tolto di mezzo la possibilità di fermare la mobilità per impedire vuoti in classe: la possibilità per centomila docenti di rientrare nelle sedi richieste non è messa in discussione. Ci sono anche le date. Per i docenti le domande potranno essere presentate da oggi fino al 13 aprile, i movimenti saranno pubblicati il 7 giugno 2021. La finestra per il personale educativo va dal 15 aprile al 5 maggio, la pubblicazione dei movimenti avverrà l’8 giugno. Per il personale Ata, domande da oggi al 15 aprile, movimenti dall’11 giugno. Gli insegnanti di Religione cattolica potranno presentare domanda di mobilità dal 31 marzo al 26 aprilemovimenti dal 14 giugno.

Per ora, resta il blocco quinquennale sull’istituto scolastico: se ne parlerà più avanti cercando scelte armoniche per chi è fuorisede e che, parallelamente, non mettano in crisi il sistema scolastico.

Come si evince dalla somma, l’operazione prova a portare in cattedra – definitivamente o per un anno – centomila nuovi docenti. I sindacati chiedono di salire a quota centoventimila. Bianchi vuole che le supplenze siano assegnate entro il 31 agosto. La fotografia dell’esistente nella pianta organica docente è questa: 620.623 posti comuni, 106.170 sul sostegno, 14.142 adeguamenti alle situazioni di fatto. Con 27.500 pensionandi da sostituire. Due concorsi annunciati da due stagioni scolastiche sono fermi, ma il ministro ha intenzione di darli partire non appena la situazione clinica lo consentirà: di certo, non potranno portare docenti in ruolo il prossimo anno.

L’operazione è gradita al Partito democratico. Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione Cultura in Senato, dice: “Serve con urgenza un procedimento per l’immediata immissione in ruolo dei precari storici attraverso procedure abilitanti già utilizzate e degli insegnanti specializzati sul sostegno. Nella scuola italiana ci sono più di 200 mila insegnanti precari e sono vacanti oltre 80 mila cattedre di sostegno. E’ una situazione inaccettabile, specie nel pieno di una pandemia che ha aggravato le difficoltà dei ragazzi più deboli e con bisogni educativi speciali. Il precariato è nemico della qualità dell’insegnamento e dei bisogni degli studenti. Bisogna riformare il reclutamento e superare il vincolo quinquennale”. Anche la Lega è favorevole a un ingresso dei precari, sebbene con modalità ancora più aperte.

E’ già arrivato lo stop dei Cinque Stelle, ai massimi livelli. La sottosegreteria all’Istruzione, Barbara Floridia, raccolta la staffetta del merito da Lucia Azzolina, dice: “Una sanatoria dei precari storici del mondo della scuola non sarebbe accettabile. Sono certa che il Governo dei migliori vorrà selezionare i migliori anche per la scuola. Ho già rappresentato al ministro Bianchi la nostra visione e la posizione rispetto alle procedure di reclutamento. Ho portato ai tavoli proposte risolutive rispetto alle richieste urgenti del Paese: avvio dell’anno scolastico e immissioni in ruolo. Ho anche ipotizzato una soluzione per l’immissione in ruolo di ulteriori precari rispetto a quelli che già verranno assunti con lo straordinario che si sta per concludere. Una sanatoria non sarebbe accettabile. Proprio adesso, per via della pandemia e della prolungata sospensione delle attività in presenza, per i nostri studenti è necessario che in cattedra ci siano, o restino, i docenti migliori”.