C.R. Zafón, La città di vapore

L’ultimo Zafón

di Antonio Stanca

Presso Mondadori è uscita lo scorso Febbraio, con la traduzione di Bruno Arpaia, la prima edizione italiana de La città di vapore, una raccolta di racconti che nel 2020, dopo la morte dell’autore Carlos Ruiz Zafón, era comparsa in Spagna e che comprendeva alcuni già pubblicati.

Zafón era nato a Barcellona nel 1964 e nel 2020 era morto a Los Angeles, dove viveva dal 1993. Aveva solo cinquantasei anni ma tanto aveva fatto e soprattutto scritto, saggista e scrittore era stato oltre che sceneggiatore. A Los Angeles aveva cominciato a scrivere, prima articoli, saggi per giornali e riviste, poi romanzi per bambini. Questi avrebbero formato la “Trilogia della Nebbia”. Nel 2001 con L’ombra del vento sarebbe iniziata quella serie di romanzi per adulti diventata poi la saga del “Cimitero dei Libri Dimenticati”. Il successo de L’ombra del vento sarebbe continuato, Zafón sarebbe stato uno scrittore molto letto, molto tradotto, molto premiato, la sua fama avrebbe superato ogni confine.

  Attira la sua scrittura qualunque sia il tipo di opere, per bambini o per adulti, giacché sa assumere il tono della favola, combinare la realtà con la fantasia, la veglia con il sogno, la visione con l’immaginazione, l’apparizione, la magia, il mistero, andare oltre i confini del finito, del compiuto, estendere i luoghi, i tempi, gli eventi. Scrittore molto prolifico, Zafón non ha mai smesso di concepire e realizzare opere, di affidare loro i significati cercati, di farne i messaggeri delle sue intenzioni. Generalmente sono ambientate nella Barcellona dei primi anni del ‘900, nella Spagna della guerra civile, delle periferie, dei bassifondi dove la povertà, la miseria e quanto di cattivo, di violento, di pericoloso vi è allegato, sono gli aspetti propri dell’umanità rappresentata. C’è, però, in Zafón, nelle sue opere, in tutte le sue opere, la volontà, l’aspirazione a liberarsi da una simile condizione, a lottare contro di essa, ad emergere su di essa, a contrastare gli ostacoli, le difficoltà per quanto grosse possano essere ed a vincerle. C’è nell’autore, nei suoi protagonisti, una forza d’animo, un coraggio che li porta a non arrendersi alla rovina, ad andare oltre, a cercare un altro modo, un’altra vita. C’è esemplificato lo scontro tra il bene cercato e il male sofferto, la vita voluta e quella subita, la bellezza sognata e l’orrore diffuso.

Sono questi elementi così diversi, così contrari, è il loro confronto a fare di quelle di Zafón delle favole, come nelle favole in esse il bene è destinato a vincere anche sedopo interminabili lotte. Sono questi aspetti così ampiamente umani, così eroici a far amare la sua scrittura da milioni di lettori. E’ questo filo così continuo a percorrere l’intera produzione dello scrittore, dai primi libri per bambini al postumo La città di vapore. Qui i personaggi, gli interpreti, i protagonisti dei racconti sonodiversi, hanno diversa provenienza, condizione, età, hanno diverse aspirazioni ma tutti sono presentati tra problemi, impedimenti, nemici di ogni genere. Tutti passeranno dal piacere al dolore, dalla speranza alla paura, dalla fiducia alla disperazione, dalla sicurezza allo smarrimento, tutti si muoveranno tra luci ed ombre, verità e menzogna, angeli e demoni, cielo e terra, mari e monti, vita e morte. Non ci sarà luogo, tempo, pensiero, ricordo, proposito che non partecipi del movimento che Zafón riuscirà ad avviare in questi racconti come nelle altre sue opere. Tutto, vero e inventato, sarà da lui usato, costruito, guidato verso lo scopo ultimo, il fine desiderato.

Leggere questo autore appassiona, coinvolge al punto da pensare che non finisca mai di dire, di essere nuovo.Ad una serie infinita di sorprese potrebbe essere paragonata la sua scrittura, ad un’interminabile rivelazione, ad una dimensione allargata, dilatata della vita.