Bocciature con la Dad: quando è possibile, le deroghe e il rischio dei ricorsi

da Corriere della sera

Gianna Fregonara

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi conferma che quest’anno sarà possibile rimandare e bocciare gli studenti che non raggiungono il livello di preparazione per passare alla classe successiva. Tornano in vigore le norme pre-Covid. Niente 6 politico, niente promozione automatica: «Non sono previste ulteriori ordinanze sulla valutazione degli studenti», fanno sapere dal ministero.

Bocciature in Dad, ecco perché è possibile

E’ questa la risposta ai dubbi degli insegnanti e dei presidi su come si farà – soprattutto alle superiori – a valutare gli studenti alla fine di un anno così complicato come questo: in alcune regioni a scuola in presenza gli studenti sono stati per una manciata di settimane. Ma secondo Bianchi quest’anno non si può paragonare allo scorso quando è stata decisa la promozione per tutti: la Dad dall’autunno è stata regolata addirittura nell’integrazione del contratto degli insegnanti. Sono stati distribuiti pc e tablet, attribuiti alle scuole fondi per interne

Le deroghe alla bocciatura in Dad

Dunque la questione di cosa fare con gli studenti che hanno delle insufficienze passa nelle mani dei consigli di classe: sarà ogni scuola a stabilire quanta flessibilità usare negli scrutini di fine anno. L’unica deroga potrà essere quella riguardante il numero di giorni di frequenza, come già previsto per l’ammissione alla maturità. Chi non sia riuscito a seguire le lezioni via dad per difficoltà di connessione o comunque per problemi legati al Covid potrà comunque passare all’anno successivo se ha tutte la sufficienza in tutte le materie.

Il rischio di ricorsi al Tar per le bocciature in Dad

I dubbi e i timori restano: il Codacons ha già annunciato che sono possibili ricorsi al Tar per le bocciature in Dad. Ma i presidi temono che, nonostante gli annunci di questi giorni, nei prossimi due mesi non si riesca a rimanere a scuola in presenza, ma si debba continuare con la Dad perché i contagi non scendono e le regioni non riescono a passare in zona arancione o gialla, compromettendo la fine dell’anno scolastico. Riaprire, nonostante la decisione del premier Mario Draghi di riportare in classe gli studenti dopo Pasqua è più facile a dirsi che a farsi. Nel Lazio, dove oggi riprendono per due giorni le scuole dall’asilo alle medie, i sindaci di una decina di comuni tra cui Rieti, Frosinone e Ladispoli non riaprono: contagi ancora troppo alti, rischi di saturazione degli ospedali. In Abruzzo e Basilicata, regioni in arancione, la riapertura è già stata rinviata a dopo Pasqua.

Il piano per i nuovi insegnanti a settembre

Al ministero però in questi giorni si sta lavorando ad altro: servono almeno 50 mila nuovi insegnanti da mettere in cattedra a settembre e non c’è tempo per un concorso. Ieri il ministro ha firmato l’ordinanza per la mobilità dei prof: le domande si possono presentare entro il 15 aprile e l’11 giugno dovrà essere pubblicata la lista dei movimenti. Per l’abolizione del vincolo quinquennale dei nuovi assunti invece sarà necessaria una norma di legge