Scuola, cancellati causa pandemia i test Invalsi per 500mila studenti del secondo superiore

da la Repubblica

Salvo Intravaia

La pandemia blocca i test Invalsi per le seconde classi della scuola superiore. E il Cspi (il Consiglio superiore della Pubblica istruzione) spinge perché vengano sospesi anche per tutte le altre classi. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha inviato al Cspi una bozza di ordinanza per il previsto parere, favorevole, espresso l’altroieri 8 aprile. “L’ordinanza – si legge nel documento inviato al ministero dal massimo organo collegiale della scuola italiana – è volta a sospendere lo svolgimento delle prove standardizzate Invalsi nelle classi seconde della scuola secondaria di secondo grado, limitatamente all’anno scolastico 2020/21, in considerazione della grave emergenza sanitaria che interessa l’intero Paese”.

Nell’esprimere il suo parere, il Cspi ha anche è andato oltre invitando il ministero a “valutare attentamente le condizioni di contesto anche per lo svolgimento delle prove nelle altre classi”. Sono infatti circa 500mila i ragazzi delle superiori che, secondo il calendario stabilito a febbraio, avrebbero dovuto affrontare le prove tra l’11 e il 28 maggio prossimi. In tutto, 2 milioni quelli che dovrebbero sostenere le prove: gli alunni delle seconde e quinte elementari, della terza media e delle seconde e quinte classi di licei, istituti tecnici e professionali.

Il provvedimento evidenzia le difficoltà che potrebbero incontrare le scuole superiori “se dovessero gestire la simultanea somministrazione delle prove per le classi seconde e quinte, stante la complessa gestione dei distanziamenti e la conseguente riduzione delle postazioni dei laboratori informatici utilizzati per le prove”. È dal primo marzo che nei licei e nelle altre classi della secondaria di secondo grado si svolgono i test per le ultime classi. Alla data del 22 marzo scorso, secondo l’ultimo comunicato diffuso dall’Istituto nazionale di valutazione del sistema scolastico italiano, avevano svolto i test 285mila maturandi, pari al 14,5% delle prove attese.

Ognuno dei circa 500mila studenti alle prese con la maturità deve infatti sostenere quattro quizzoni: Italiano, Matematica, Inglese-Lettura e Inglese-Ascolto. Avendo immaginato gli ostacoli dell’emergenza sanitaria, l’Invalsi ha avviato le prove per le quinte a marzo e ha recentemente stabilito di dare tempo alle scuole di proseguirle fino alla fine dell’anno scolastico, un impegno che interferirà con le attività propedeutiche della prossima maturità. È il secondo anno consecutivo che i test per misurare le competenze degli alunni italiani rischiano di andare a monte. E senza non sarà possibile verificare gli effetti del Covid-19 sugli alunni.

Nel 2020, le prove saltarono per tutte le classi.  Adesso si profila una fine di anno scolastico che, tra pandemia e tira e molla tra sindaci/governatori e ministero sulla chiusura delle scuole, potrebbe sfociare in un mese di maggio di fuoco: tra il 5 e il 12 maggio sono infatti previste le prove per la scuola elementare. Per le terze medie, i test sono iniziati lo scorso 7 aprile e si dovrebbero concludere il prossimo 21 maggio. Emergenza sanitaria permettendo.