Una gioventù allo sbando?

Una gioventù allo sbando?

di Maurizio Tiriticco

Ho letto con attenzione l’intervista rilasciata oggi 20 aprile da Vittoria Gallina a “la Repubblica” dal titolo “Salviamo l’Italia dall’ignoranza”. Il sottotitolo è più che eloquente: “Più di undici milioni di cittadini sono analfabeti funzionali: la studiosa Vittoria Gallina spiega perché a rischiare è la democrazia”. Che dire? Mi viene da piangere! Eravamo il Paese dove il Bel Sì suona, ricco di tanti grandi in ogni campo della cultura e della ricerca scientifica, da un Dante Alighieri a un Galileo, a un Marconi, a un Fermi… e a mille altri… ma oggi? Non so… Ed ancora! A fianco dell’intervista è pubblicata una foto in bianco e nero: maschi adulti su dei banchi di scuola – quelli di un tempo, di legno, scomodissimi – intenti a scrivere, ed alla lavagna di ardesia un maestro, anche lui intento a scrivere “il sole illumina…”. E questa è la didascalia: “anni ’50, adulti a lezione in provincia di Cosenza”.

E a questo proposito c’è una mia diretta testimonianza. Proprio in quegli anni, e nei successivi, il Movimento di Collaborazione Civica, con sede a Roma, condusse numerose attività di educazione civica – appunto – in molti centri della Calabria: progettate e dirette dalla sua Presidentessa, EbeFlamini, e condotte da uomini di cultura e docenti universitari, oltre me, con tutta modestia! Qualche nome, Raffaele Laporta, pedagogista, Augusto Frassineti, scrittore (sono suoi i “Misteri dei Ministeri” e “Lo spirito delle leggi”), Filippo Maria De Sanctis, docente di Educazione degli Adulti all’Università di Firenze; animatori culturali, tra cui Cecrope Barilli, fondatore dei CEMEA (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva), operanti soprattutto nel Mezzogiorno, Saul Megnagi, tra i più attivi: in seguito operante nella produzione culturale della CGIL ed autore di “Cento anni di educazione alla democrazia: il caso CGIL”.

Insomma, in quegli anni Cinquanta e Sessanta la nostra rinnovata scuola democratica è stata attiva ad educare, formare ed istruire i nostri ragazzi e ragazze. Ricordo, ad esempio l’innalzamento dell’obbligo scolastico nella scuola media unica, avviato dall’a.s. 1963-64. E come non ricordare la famosa Lettera che Don Milani inviò nel 1967 a una professoressa, ovviamente di scuola media? Là dove più si bocciava! E dove, invece, più si doveva insistere nello scolarizzare una nuova generazione di italiani! Ed erano attive anche tante associazioni per educare cittadini adulti: mi piace ricordare l’Unla, Unione per la lotta contro l’analfabetismo, diretta da Saverio Avveduto e fortemente animata da Anna Lorenzetto. Quindi tante lotte, tante vicende per dare una cultura agli italiani! Ed una lingua! Ecome non ricordare l’aureo libretto di Tullio De Mauro, “Storia linguistica dell’Italia unita”, pubblicato da Laterza nel 1963.

Insomma, quanto abbiamo lottato, faticato per dare a tutti i nostri concittadini una cultura, un senso di appartenenza, una effettiva cittadinanza! In realtà una larga maggioranza dei nostri ragazzi e ragazze ha conseguito un titolo di studio medio alto. E occorre ricordare che c’è anche l’Educazione Civica – o meglio, l’Educazione alla Cittadinanza – attiva oggi in tutti i nostri percorsi scolastici. E’ una disciplina fondante, che concorre attivamente anche a perseguire quei“17 obiettivi globali necessari al fine di garantire all’intero pianeta uno “sviluppo sostenibile”. Eccoli: 1, sconfiggere la povertà: 2, sconfiggere la fame nel mondo; 3, buona salute; 4, istruzione di qualità; 5, parità di genere; 6, acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 7, energia rinnovabile; 8, buona occupazione e crescita economica; 9, innovazione e infrastrutture; 10, ridurre le diseguaglianze; 11, città e comunità sostenibili; 12, consumo responsabile; 13, lotta contro il cambiamento climatico; 14, flora e fauna acquatica; 15, flora e fauna terrestre; 16, pace e giustizia; 17, partnership per gli obiettivi.

Insomma, come si suol dire, la carne al fuoco c’è ed è tanta! E tutte le nostre scuole sono attive in materia di educazione civica, al fine di garantire a tutti un vivere insieme solidale e collaborativo! Ma, mi chiedo; e tutti ce lo chiediamo: che cosa sta succedendo ai nostri ragazzi? Insisto! Ragazzi! Maschi! Che sembrano diventare sempre più cattivi, sempre più aggressivi! Nessuna cultura! Nessun senso civico! Nessun rispetto dell’altro! E soprattutto dell’altra! La cronaca nera è ormai quotidiana! A mia memoria, non ricordo ragazzi così. Con il fascismo, pensavamo solamente al nostro Duce, al “Sole che sorgi libero e giocondo”, alla rinascita della “Roma imperiale”, ad esportare la civiltà romana e, soprattutto, a vincere la guerra! Ma non fu così! Il castello di carte false crollò miseramente! Due date tremende per la nostra storia patria, il 14 luglio e l’8 settembre del nefasto 1943! In quasi due mesi il crollo di un Paese! E l’emergere della dura realtà: la caduta di una dittatura violenta e una guerra perduta! Furono giorni terribili per noi ragazzi! Costretti soltanto a salvare la pelle, a salvarci dalla fame, dalle bombe, dalle retate dei tedeschi.

Ma in tanta sofferenza riuscimmo anche nello studio, nellavoro, nella vita comune, nella vita politica, certi che, per con tante fatiche, stavamo ricostruendo un Paese e costruendo una Repubblica democratica! Orgogliosi poi che in pochissimi anni il nostro Paese si fosse riscattato dall’onta fascista e fosse diventato la quinta potenza industriale al mondo. Tutto questo allora! Ma poi? Poi non so… sarebbe tutta da scrivere la storia della nostra gioventù, dei nostri ragazzi, tanti dei quali oggi si macchiano di crimini orrendi…. e la cosa più grave è che sembrano non rendersene conto. Aggrediscono i più deboli, si ammazzano tra di loro… la droga? No! C’è un’altra droga, la più pericolosa, l’assenza di una coscienza di sé! Incivili, cattivi, bugiardi! Qualcuno, o meglio, qualcuna, mi aiuti a capire…

Anche perché domani, 21 aprile è una grande ricorrenza! 2774 anni fa nasceva Roma! Ed aveva inizio una delle più grandi civiltà!