In zona gialla e arancione rientro in aula dal 70 al 100%

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Un po’ come quando si passa dagli exit poll alle proiezioni e le percentuali post voto cambiano lo stesso accade per il rientro in classe alle superiori. Che all’ultima curva guadagna 10 punti e, nelle zone gialle e arancioni, sale dal 60 al 70 per cento. A prevederlo è il decreto legge sulle riaperture approvato ieri sera in Consiglio de ministri che, contemporaneamente, conferma la doppia soglia 50-75% per i territori in “rosso”.

Per il resto lo schema concordato martedì con governatori ed enti locali esce confermato dall’ultimo confronto a Palazzo Chigi. A partire da lunedì 26 aprile, dunque, gli studenti di tutta Italia saranno in presenza fino alla terza media. Oltre si applicheranno le doppie percentuali appene citate. Con una flessibilità territorio per territorio, scuola per scuola, che dovrebbe consentire a ciascun preside di trovare la soluzione migliore per far quadrare i conti su spazi e distanze. Ferma restando l’applicazione dei due vincoli anti-distanziamento in vigore da mesi: distanza di un metro tra le bocche degli alunni (con obbligo di mascherina) e capienza limitata al 50% sui mezzi pubblici.In attesa delle altre misure sui trasporti annunciati dal ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che già guardano a settembre.

Perché l’obiettivo su cui tutti concordano è che dopo l’estate, contagi e vaccini permettendo, si dovrà puntare al 100% di presenza lungo tutta la penisola. Magari rivedendo il tetto di alunni per classe come ha annunciato il titolare dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ai microfoni di Tgcom24. Nel frattempo, ha spiegato, vanno usati «tutti gli spazi disponibili, a partire da quelli all’aperto».

Se sugli screening a tappeto decideranno le Regioni (e la Lombardia ha già annunciato che da maggio si avvarrà dei test salivari sperimentati dalla Statale di Milano) sulla corsia preferenziale per i maturandi l’ultima parola spetterà ai dirigenti scolastici. Anche se nella nota ministeriale di accompagnamento agli istituti scolastici, in arrivo forse già oggi, potrebbe spuntare un riferimento a una tutela rafforzata per gli alunni dell’ultimo anno che tra meno di due mesi saranno chiamati a confrontarsi con l’esame di Stato light voluto da Bianchi.

Nel Dl riaperture un capitolo è dedicato infine alle università. Per loro lo schema messo a punto dalla ministra Cristina Messa è quello già previsto nelle bozze precedenti. E cioè: nelle zone rosse bisogna dare la priorità agli studenti del primo anno; in quelle arancioni e gialle il rientro in presenza può riguardare tutti i corsi e tutti gli studenti. Con la scelta affidata ai singoli atenei. Ma tra i rettori prevale la prudenza. Quello della Federico II, Matteo Lorito, ha già deciso che la capienza nelle aule si fermerà al 50 per cento. E c’è da giurarci che molti suoi colleghi faranno lo stesso.