Negli esami di licenza media via libera a prove trasversali e interdisciplinari

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da Il Sole 24 Ore

di Pietro Alessio Palumbo

Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi sono utilizzati dalle scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche e organizzative, mirando ad un insegnamento ricco, efficace e dunque pienamente “interdisciplinare”.

Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. E le verifiche degli apprendimenti devono essere mirate allo stimolo del miglioramento continuo e “trasversale”.

La “commistione” tra discipline
Nella vicenda affrontata dal Consiglio di Stato col parere 219/2021, il massimo consesso della giustizia amministrativa è stato chiamato a pronunciarsi su un ricorso al Capo dello Stato promosso dai genitori di un alunno che aveva sostenuto l’esame di licenza media.

Secondo la famiglia del ragazzo la prova di matematica, conteneva elementi di educazione tecnica, estranei alla specifica materia d’esame. Vi sarebbe, stata pertanto, una illegittima “commistione” tra discipline diverse per la prova scritta in questione, ponendo in essere una violazione delle disposizioni regolatrici della prova di matematica.

Vanno valorizzate “trasversalità” e “interconnessioni”
Secondo il Giudice di palazzo Spada il motivo del ricorso dei genitori del ragazzo assume una prospettiva di segmentazione del sapere e, conseguentemente, delle prove di esame, che contrasta con quella adottata dallegislatore nazionale ed europeo. L’attuale disciplina normativa indica chiaramente la preferenza per un approccio interdisciplinare degli studi e relative verifiche, che promuova la relazione tra le diverse materie, valorizzando “trasversalità” ed “interconnessioni”.

A ben vedere la correlazione tra scienza, matematica, tecnica e tecnologia appartiene alla tradizione culturale europea. Dunque la richiesta di affrontare nelle prove di esame quesiti che appartenendo ad aree tematiche diverse, richiamino profili interdisciplinari, riflette l’evoluzione stessa della cultura europea e nazionale ed è perfettamente coerente con l’approccio pedagogico voluto per la scuola dell’obbligo dopo la riforma.

La “visione unitaria” della realtà
Il modello matematico, in particolare, per i suoi pregi di oggettività e intersoggettività, diventa elemento di “congiunzione”, una vera e propria “interfaccia” tra la realtà e la dimensione delle scienze anche sperimentali. Anzi qualifica l’istruzione secondaria di primo grado proprio il principio che vuole ogni materia aperta all’interdisciplinarietà più completa, a cui segue il salto transdisciplinare, ovvero il confronto con una “visione unitaria” di sé, degli altri, della cultura, del mondo stesso.