Ponti e ripartenze

Ponti e ripartenze

La scuola – al termine di un anno scolastico complesso e straordinariamente faticoso per tutti – torna in primo piano per la graduale ripresa delle lezioni in presenza e per l’avvicinarsi degli adempimenti conclusivi e degli esami finali.

E l’attenzione si concentra su istruzione e ricerca anche per lo straordinario stanziamento di 31,9 miliardi di euro inseriti nel Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza.

Sfide, idee, prospettive strategiche, progetti e soldi per la scuola: mai così abbondanti e necessari.

Ma è sufficiente tutto ciò? Bastano degli stanziamenti per rilanciare la qualità di un sistema di istruzione e per corrispondere alle nuove domande di formazione?

Il premier Draghi proprio nel discorso di presentazione del PNRR alla Camera ha evocato come decisiva la ‘virtù del carattere’ e, citando De Gasperi, ha richiamato che «l’opera di rinnovamento fallirà se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini determinati, pronti a faticare, a sacrificarsi per il bene comune».

Ancora una volta sono chiamati in causa il carattere civile e la buona volontà di tut, che chiedono tuttavia di essere accompagnate, anche e soprattutto, da sensibilità umana, visioni, competenze professionali e spirito di squadra in tutti i settori, affinché l’auspicata ripartenza sia sorretta da intelligenza operativa e iniziatve concrete.

Anche, e soprattutto, nelle scuole.

Il Ministero dell’Istruzione con propria nota del 27 aprile promuove intanto un ‘Piano scuola estate 2021’, un ‘ponte per il nuovo inizio’ con uno specifico stanziamento di circa 510 milioni di euro: un encomiabile invito alle scuole a sostenere per i propri studenti, nei prossimi mesi, piani di intervento mirati al rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali ed al recupero di occasioni di socialità positiva.

Il realismo impone alcune considerazioni.

La quota più grande dello stanziamento messo a disposizione è costituito da somme del Programma operativo nazionale (PON) “Per la scuola”, 2014-2020 con modalità di gestione e rendicontazione che non sono facilmente sostenibili da segreterie amministrative oggi molto provate, somme che, quindi, rischiano di non poter essere utilizzate appieno.

Né il breve periodo che separa dai mesi estivi e dalla ripresa delle lezioni di settembre consente di realizzare accordi adeguati per progettazioni integrate scuola-territorio o di affidare progetti educativi a soggetti esterni alle scuole.

L’impegno per un efficace utilizzo di queste risorse chiede che il Ministero individui modalità tecniche di impiego delle stesse che semplifichino le procedure in modo da permettere ai dirigenti scolastici e ad altri soggetti di utlizzarle nel modo più idoneo.

È necessario oggi più che mai supportare il protagonismo delle scuole con realismo, suggerendo e programmando iniziative sostenibili che consentano di costruire ponti sicuri, adeguati alla miglior ripartenza del nuovo anno scolastico.