Tesina, curriculum e voti: il manuale della maturità

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

La macchina della maturità 2021 si è messa in moto. Anche se manca oltre un mese al fatidico 16 giugno – quando circa 490mila maturandi tra interni e privatisti inizieranno l’esame “light” (anche stavolta solo orale a causa della pandemia) – il primo atto c’è già stato. Entro il 30 aprile infatti ogni studente ha ricevuto dal consiglio di classe l’argomento oggetto della tesina che andrà completata e inviata via mail al proprio tutor entro il 31 maggio. E che rappresenterà l’avvio del colloquio in quattro step con cui ogni ragazzo dovrà cimentarsi.

Le 4 fasi dell’esame

Le scuole si sono orientate verso una doppia soluzione: differenziare, ove possibile, i temi da assegnare ai ragazzi, in modo da avere tutte tracce diverse; o in alternativa, sempre all’interno del curriculo di studio, è stato scelto di affidare a tutti (o a gruppi di candidati) uno stesso argomento, personalizzato poi da ciascun studente (quest’ultima sembra essere stata la strada più gettonata, anche per garantire la multidisciplinarietà richiesta dalle norme). Gli studenti avranno quasi un mese per predisporre l’elaborato e potranno contare su un docente di riferimento: un «accompagnamento formativo», un «tutor» – ha spiegato il ministero dell’Istruzione – e non un relatore di tesi. L’incarico potrà essere svolto da tutti i prof commissari, non solo da quelli delle materie di indirizzo (latino e greco al classico, matematica e fisica allo scientifico eccetera). Chi non consegnerà l’elaborato potrà comunque discutere l’argomento assegnato, ma verrà penalizzato nella valutazione della prova.

La discussione dell’elaborato dovrà mettere in risalto oltre ai contenuti, anche un approccio multidisciplinare. Dopodiché il colloquio d’esame proseguirà con la discussione di un brano di italiano (e veniamo alla seconda fase) e con l’analisi di materiali (un testo, un documento, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione (la terza). In entrambi i casi i dettagli arriveranno dal “documento del 15 maggio”, che il consiglio di classe dovrà emanare entro quella data e che farà da spartiacque tra la parte di programma regolarmente svolta e quella non portata a termine. Concluderà l’orale il racconto dell’esperienza di scuola-lavoro, i cosiddetti percorsi per le competenze trasversali e orientamento (Pcto). Mentre in maniera trasversale ai vari step il candidato dovrà dimostrare di aver maturato le competenze e le conoscenze previste nell’ambito dell’educazione civica.

Le novità del 2021

Per la prima volta nella conduzione dei colloqui si terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente, che debutterà quest’anno e che comprenderà il percorso scolastico, ma anche le attività effettuate in altri ambiti, come sport, volontariato e attività culturali. Altra novità di rilievo rispetto all’edizione 2020, è che torna l’ammissione, con gli scrutini finali che potranno partire dal 1° giugno (quindi prima della fine delle lezioni). Per sedersi, quindi, alla maturità – le prove sono tutte in presenza – occorrerà avere tutti sei, condotta inclusa; e si potranno ammettere anche, con provvedimento motivato, studenti con una insufficienza in una sola disciplina. Mentre non sarà requisito d’esame aver svolto i test Invalsi o le ore minime di alternanza. Ma un accenno lo merita anche la relazione sui livelli di apprendimento degli studenti che i commissari dovranno redigere a fine esame.

Come lo scorso anno invece, il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la classe quarta e fino a 22 per la classe quinta. Con l’orale verranno assegnati fino a 40 punti. La valutazione finale sarà in centesimi (voto minimo 60) e per la lode servirà l’unanimità.

Ancora tutta da scrivere la pagina sulle misure di sicurezza. Dando per scontata la mascherina obbligatoria e la sanificazione dei locali resta da capire se i metri di distanza saranno due come nel 2020 o si scenderà al metro applicato da settembre a oggi. Fermo restando che ogni giorno potranno essere esaminati al massimo 5 candidati, che la durata della prova sarà di 60 minuti e che l’ordine di convocazione dipenderà dalla lettera alfabetica stabilita in base al sorteggio dalle singole commissioni.