Bianchi: “Ci sarà un problema di numeri con cui affrontare il cambiamento”

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da La Tecnica della Scuola

Intervenuto alla Camera al seminario sulla proposta di legge “Lo sviluppo delle competenze non cognitive”, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ha affrontato alcuni temi legati ai giovani, a partire dalla formazione e dai percorsi.

“Si parla spesso di educazione agli affetti, questo tema fa chiedere cosa tiene insieme la gente. La nostra popolazione è segnata dalla denatalità. Quali sono i caratteri che possono tenere insieme un paese che manteneva un equilibrio demografico. Questo è un problema non da poco. A volte mi domando dove siano le persone. L’anno scorso tutte le università italiane hanno laureato meno di 1000 persone in matematica“.

“Ci sarà un problema di numeri con cui affrontare il cambiamento. L’OCSE ha messo in evidenza quale scuola e quale sviluppo. Una scuola che lasci spazio importante allo sviluppo dei character skills è una scuola necessaria per affrontare il cambiamento. Il rischio è che il cambiamento tecnologico possa portare a divaricare il sistema. La scuola è l’unica istituzione che può tenere insieme le varie parti del Paese. Una società divaricata possono portare paura e invidia a diventare il collante del Paese”.

“La formazione degli insegnanti diventa un punto fondamentale. Io sono convinto che anche all’università bisogna fare dei percorsi chiari per chi vuol diventare insegnante. C’è da fare una riflessione. L’università è rimasta fortemente legata a una visione disciplinare. Sin dalla triennale bisogna partire con dei percorsi formativi. Tema fondante della scuola è la non dispersione. Nel Pnrr è stato messo in evidenza questo tema della povertà educativa”.