Bianchi conclude il G20 su scuola e lavoro

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da Tuttoscuola

Buonasera ragazzi“… “Anzi signori“, si corregge quasi subito il ministro Patrizio Bianchi che saluta i giornalisti alla fine della conferenza stampa, trasmessa in diretta sul canale YouTube del Ministero. La conferenza si è svolta in effetti in un clima amichevole, favorito dalla linearità delle domande e delle risposte, quasi tutte concentrate sul tema delle disuguaglianze e dei divari tra Nord e Sud: un tema italiano (erano presenti molti giornalisti siciliani e di giornali del Sud), ma, come ha osservato Bianchi, anche di molti altri Paesi compresi quelli ricchi, come gli USA.

Per questo si è registrata una generale convergenza sulla necessità di collegare la lotta alle disuguaglianze educative con quella per lo sviluppo economico, dal momento che numerose ricerche (Bianchi cita l’OCSE, la World Bank, l’Unicef, l’Unesco e l’Ilo) dimostrano che le disuguaglianze condizionano ormai sempre di più anche la qualità del lavoro e l’efficienza complessiva dei sistemi economici e sociali.

Per quanto riguarda l’Italia Bianchi ha detto che la lotta alla dispersione avrà una priorità assoluta nei piani di attuazione del PNRR. Si comincerà dalla radice, da un forte investimento negli asili nido del Sud (in Emilia Romagna sono frequentati dal 45-48% della fascia d’età, nel Sud dal 3-5%) ma andranno anche rilanciati e rivalutati i percorsi di formazione professionale e di formazione in apprendistato, sul modello del sistema duale tedesco (citato più volte dal Ministro). E se dovessero nascere problemi o resistenze a livello locale su obiettivi strategici, ha aggiunto con convinzione, “c’è sempre il potere sostitutivo“.

Sulla scuola del “dopo Covid” Bianchi è stato altrettanto netto: si tornerà in presenza, ma utilizzando al massimo ciò che si è imparato durante il Covid: che le tecnologie, compresa la DaD possono dare un apporto decisivo al rinnovamento della didattica.