Resiste lo straordinario gratis

da ItaliaOggi

Marco Nobilio

I docenti che non supereranno un concorso potranno accedere al concorso successivo. Sarà questo l’effetto dell’unico emendamento al decreto Sostegni-bis sul quale è stato raggiunto un accordo corale nella maggioranza di governo.

Per il resto, le varie questioni restano aperte, leggendo gli emendamenti segnalati dai gruppi in Commissione Bilancio.

Restano distanti le posizioni sullo straordinario gratis dal 1° settembre all’inizio delle lezioni per i docenti. Materia sulla quale solo Leu ha presentato un emendamento abrogativo. Ma gli altri partiti, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, non avrebbero alcuna intenzione di approvarlo. Si tratta, peraltro, di una questione delicatissima. Perché la norma presenta diversi profili di incostituzionalità. E l’escamotage inventato dal governo per aggirare il problema sembrerebbe un rimedio peggiore del male.

La norma sullo straordinario gratis, infatti, si limita a qualificare lo straordinario come attività ordinaria (si veda ItaliaOggi dell’8 giugno scorso, pag. 36). E dunque, preclude la possibilità di retribuire il lavoro aggiuntivo con i fondi del compenso accessorio, cioè con le risorse del fondo di istituto. Peraltro molto scarse. Ciò vuol dire che la norma del Sostegni-bis, così com’è adesso, va in rotta di collisione verso l’articolo 36 e l’articolo 81 della Costituzione.

E poi c’è il concorso straordinario. Su questo aspetto la maggioranza avrebbe raggiunto un accordo per modificare la prova orale finale all’esito positivo dell’anno di prova. Che non dovrebbe essere incentrata solo sugli aspetti disciplinari, ma anche sulla metodologia e la didattica. Sempre secondo quanto si legge negli emendamenti segnalati, dovrebbe essere istituito anche un concorso straordinario per stabilizzare i precari non abilitati. La procedura concorsuale farà riferimento alle disponibilità residue del concorso straordinario previsto per gli abilitati. Potranno accedervi i precari con 3 anni di servizio prestato nel decennio precedente alla data di presentazione della domanda.

L’immissione in ruolo definitiva avverrà dopo il superamento di un percorso formativo che si concluderà con una prova finale. Tra gli emendamenti previsti, ve ne sono alcuni che prevedono anche di riformare la procedura di reclutamento ordinaria (si veda ItaliaOggi di martedì scorso). Secondo questa nuova proposta, ai concorsi ordinari dovrebbero potere accedere i laureati e i diplomati Afam, anche senza i 24 cfu. E i vincitori dovrebbero essere avviati a un anno di formazione.