E. Brizzi, Una notte sull’Alpe della Luna

Enrico Brizzi fra i nuovi scrittori

di Antonio Stanca

Enrico Brizzi è nato a Bologna nel 1974, ha quarantasette anni e in tanti modi, in tanti sensi, oltre che nella narrativa, si è applicato. In verità diffusa è oggi tra i nuovi scrittori la tendenza ad interessi estesi, a dedicarsi a molte attività, a non fare della narrativa la sola o la più importante. I giornali, la radio, la televisione, il cinema quando non la musica, la grafica, sembrano diventati aspetti necessari della loro vita, della loro opera, sembrano la loro premessa inevitabile, la loro incubazione. Si diventa, oggi, scrittori quasi sempre dopo essere stati giornalisti, autori di programmi radiofonici, televisivi, musicali, sceneggiatori, aiuto registi. E, in genere, si continua a fare tutto questo anche quando scrittori si è già, anche quando per la scrittura manca il tempo necessario a rivederla, migliorarla. Non esiste più, d’altronde, un pubblico particolarmente esigente. Perciò, tranne che per pochi casi, di veri scrittori è diventato sempre più difficile parlare. Si è formata, invece, una lunga serie di “altri” scrittori tra i quali rientra Enrico Brizzi. A Bologna ha studiato e si è laureato in Scienze della Comunicazione. Umberto Eco è stato il suo professore di Semiotica. Quando aveva ventanni, nel 1994, ha esordito nella narrativa col romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo, opera riuscita nella quale ripercorre la sua situazione in famiglia, il suo rapporto con gli amici e mostra quei segni di polemica, di rifiuto nei riguardi degli ambienti convenzionali, delle regole costituite che saranno una nota ricorrente nei suoi romanzi e racconti. Ci sarà pure l’altra dei grandi viaggi a piedi, delle grandi traversate e anche questa rientrerà nei suoi modi di vivere, quello di camminare. Ad un certo punto comparirà la vena fantastorica, poi quella politica, quella sportiva, quella noir e non sarà più possibile ricondurre l’autore a delle linee uniche. Lo si dovrà seguire e spiegare di volta in volta.

   Tra i lavori impegnati a dire del dissenso del Brizzi nei riguardi della vita, della modernità, della sua volontà di fuggire, evadere, rientra Una notte sull’Alpe della Luna, breve romanzo che risale al 2019 e che quest’anno è stato ristampato dal Gruppo Editoriale GEDI. Si dice di tre ragazzi di città, in uno dei quali è possibile riconoscere l’autore, che dopo la maturità decidono di compiere un’impresa insolita e piuttosto rischiosa, partire da Arezzo con una vecchia Renault e raggiungere Rimini attraverso l’Appennino tosco-emiliano. Avevano portato con loro una tenda e quant’altro pensavano potesse servire per un’impresa che credevano di compiere in tre giorni. I tempi diventeranno più lunghi, le montagne, i boschi riserveranno loro, che non erano preparati, molte sorprese, molti pericoli, molte paure. Brando, il capogruppo, si mostrerà coraggioso ma non al punto da annullare quello stato di tensione, di allarme che tante volte si creerà. Persa la macchina dovranno procedere a piedi e tutto diventerà più complicato. La stanchezza, il sonno, la fame saranno costanti, percorreranno strade sconosciute, si ritroveranno molte volte soli, vivranno notti di ansia, attraverseranno monti, boschi, fiumi, vallate, paesi, villaggi, conosceranno quanto era rimasto loro sconosciuto pur se vi abitavano vicino. Non riusciranno a credere ma ce la faranno e migliori, più forti usciranno da quella esperienza. Il loro rapporto diventerà più vicino, più intimo, scopriranno parti di loro che non conoscevano, non vorranno più separarsi e si riprometteranno di non perdersi mai di vista, di sentirsi sempre anche se la vita dovesse destinarli lontani l’uno dall’altro.

   Positivo è il risultato finale e lo scrittore insiste a metterlo in evidenza. Insiste a far sapere come anche tre ragazzi tra i tanti, senza doti particolari, possano superare molti ostacoli, scoprire valori morali, spirituali dei quali nemmeno sospettavano e farli valere per sempre.

   Desta è in molta scrittura del Brizzi l’attenzione per quanto avviene nel mondo dei giovani e stavolta è emersa in modo particolare.