da Tecnica della Scuola
Test con domande a risposta aperta | ||
di Aldo Domenico Ficara | ||
Un cavallo di battaglia di molti concorsi sono le “domande a risposta aperta”. In questa tipologia di test non ci sono le risposte predeterminate, ma il candidato è libero di esporre i concetti richiesti nel modo che più gli aggrada | ||
Talora le commissioni esaminatrici indicano che ogni soluzione non deve superare un certo numero di righe, oppure viene consegnato ai partecipanti un prestampato nel quale sotto ogni domanda è già riportato lo spazio massimo a disposizione. La motivazione è la necessità di accorciare i tempi di correzione, rimandando all’orale gli approfondimenti. In altri concorsi è già accaduto che il grado di difficoltà incontrato in sede di prova orale sia stato molto più elevato, provocando una brutta sorpresa per chi aveva superato una prima facile fase selettiva. E’ bene perciò stare attenti, attendendosi un livello più elevato di difficoltà passando di prova in prova. Per fare una buona prova su uno scritto con “domande a risposta aperta” è bene seguire tra le tante cose anche i consigli proposti dalla Università degli Studi di Milano. • Una scrittura chiara e leggibile è una forma di rispetto verso il docente. – individuare i concetti principali; • Meglio iniziare dai quesiti su cui ci si sente preparati e lasciare per ultimi gli altri. |