Il Green pass non basta, Draghi vuole l’obbligo vaccinale. E Bianchi aspetta i test salivari la scuola in presenza

da OrizzonteScuola

Di Fabrizio De Angelis

Il presidente del Consiglio Mario Draghi non si nasconde: se la situazione dovesse richiederlo, ci sarà l’obbligo vaccinale. Lo ha detto chiaramente rispondendo alla domanda di un cronista nel corso della conferenza stampa in cui il premier ha fatto il punto, insieme ai ministri Bianchi, Speranza, Giovannini e Gelmini, sul green pass e vaccinazioni.

Sì a entrambe le domande”. È stata questa la risposta di Mario Draghi a chi gli ha chiesto se si arriverà all’obbligo vaccinale e se, Ema e Aifa permettendo, ci sarà la terza dose del vaccino anti-Covid. Dunque ipotesi obbligo vaccinale che resta in piedi nonostante la questione ‘green pass stia procedendo bene’, a modo di vedere di Draghi: “Il ministro Speranza e io ne stiamo discutendo: l’orientamento” è che l’uso del green pass “verrà esteso“. Dovremo “decidere esattamente quali sono i settori e quali passi, faremo una cabina di regia come ha chiesto il senatore Salvini, ma la direzione è quella“.

A proposito di Salvini: Lega, Fratelli d’Italia ed ex esponenti del Movimento 5 stelle hanno votato in commissione alcuni emendamenti che bocciano il Green pass. Gli emendamenti non sono stati approvati, ma la questione lancia un messaggio chiaro alla maggioranza che entra in fibrillazione: “Più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l’obbligo vaccinale per la popolazione. Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano necessità”, così fonti della Lega dopo che il presidente del Consiglio Mario Draghi si è detto favorevole all’obbligo di vaccino contro il Covid 19.

Sono molto d’accordo con la linea che sta portando avanti Draghi, che è una linea di sicurezza, che è la condizione per la libertà. Va bene per noi andare avanti ed estendere l’obbligo vaccinale e il Green pass. Per noi è la condizione essenziale per poter andare avanti. Ecco perché nella maggioranza di governo chi è contro il Green pass è contro la libertà e contro la sicurezza“. Così, invece, di segno opposto, il pensiero del segretario del Pd Enrico Letta a margine di un incontro a Sinalunga (Siena).

Sul green pass è già arrivato una prima pronuncia da parte del Parlamento: un emendamento approvato dalla Commissione affari sociali al decreto sulla certificazione verde prevede l’estensione a 12 mesi del green pass.

Ancora più interessante è l’emendamento approvato, sempre in Commissione affari sociali, a firma della deputata del M5S  Angela Ianaro, che prevede l’utilizzo, oltre oltre a quelli antigenici e a quelli naso-faringei, di tamponi salivari per ottenere il green pass. 

Questione green pass che ovviamente tiene banco soprattutto per il personale scolastico, che da ieri, 1 settembre, dovrà mostrare la certificazione verde per accedere a scuola. Per adesso non si sono registrati grossi problemi: secondo stime ministeriali, al 1° settembre, “sono poche decine i casi di docenti o componenti del personale Ata che oggi non erano in regola con il green pass al momento dell’ingresso nella loro sede scolastica”.

A proposito di test salivari: Bianchi esce allo scoperto e ufficializza il piano di screening per la popolazione studentesca: “Il commissario Figliuolo farà un’operazione di screening fra i 6 e i 14 anni, in modo da garantire anche i ragazzi più piccoli”.

Il pensiero di Bianchi va senz’altro al “Piano di monitoraggio della circolazione di Sars-CoV-2” destinato alla scuola primaria e secondaria di primo grado, messo a punto dall’Istituto superiore di Sanità al fine di sorvegliare, attraverso una “rete di scuole sentinella” la diffusione del virus in ambito scolastico anche in soggetti asintomatici.

Come abbiamo spiegato, il piano prevede test molecolari salivari condotti, su base volontaria, su alunni nella fascia di età 6-14 anni delle scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio nazionale.

Le “scuole sentinella” saranno indicate dalle autorità sanitarie regionali in collaborazione con gli uffici scolastici. La campagna coinvolgerà almeno 55mila alunni ogni 15 giorni e sarà supportata dalla Struttura Commissariale nella sua implementazione.