Inizio scuola, verso l’estensione dei test salivari

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da La Tecnica della Scuola

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in audizione alla Camera, ha chiarito la propria posizione sui test salivari, dichiarando: “Anche io credo che questa sia la via e che i test salivari debbano essere estesi oltre le scuole sentinella”.

Una dichiarazione che lascia soddisfatto anche il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, che sui test salivari dichiara: “Dopo mesi di eccessive timidezze nei confronti delle nostre proposte da parte delle autorità sanitarie, si sta allargando sempre di più la platea di chi ritiene questo strumento un aiuto fondamentale per monitorare e tracciare l’andamento dei contagi nelle scuole. Ora manca uno scatto ulteriore per estenderne l’applicazione: i 110.000 ragazzi al mese previsti dal programma sulle cosiddette scuole sentinella non possono bastare”.

E ha aggiunto: “Bene ha fatto il ministro Bianchi a prospettare l’opportunità, rispetto ai programmi iniziali, di incrementare il numero delle rilevazioni da effettuare con i tamponi salivari. Bisogna andare nella direzione in cui si stanno muovendo Regioni come Lombardia, Veneto e Marche”.

Dello stesso parere di Rossano Sasso, i deputati di Fratelli d’Italia Paola Frassinetti e Federico Mollicone, rispettivamente vicepresidente e capogruppo in commissione Cultura della Camera: “Il Ministro si è detto favorevole all’accoglimento dell’emendamento che Fratelli d’Italia presenterà per estendere al maggior numero di scuole i test salivari meno invasivi e più economici,” hanno dichiarato in un comunicato, precisando: tuttavia “innumerevoli problemi ancora permangono nel settore scolastico, come il ritardo nell’avvio della piattaforma per il controllo del green pass e la decisione poi ritirata dell’eliminazione delle mascherine qualora gli studenti della classe fossero tutti vaccinati”.

Sistemi di aerazione e altre criticità

“Un altro grave problema è quello delle classi pollaio dove non può esserci distanziamento – hanno polemizzato in casa FdI – e dove è surreale che il rimedio debbano essere le finestre aperte. Ci chiediamo dove siano finite le risorse per installare i sistemi di aerazione.”

Un’argomentazione alla quale il Ministro ha più volte replicato che le risorse sui sistemi di aerazione fanno parte di quel budget che il Ministero ha concesso alle scuole e rispetto al quale le scuole, nella loro autonomia, possono decidere le modalità di investimento: “Abbiamo stanziato 350 milioni per la sicurezza degli ambienti scolastici della scuola statale e 60 milioni per le paritarie – ha chiarito il Ministro -. Denaro che può essere speso anche negli interventi di aerazione, affinché le autonomie possano organizzarsi al meglio”.