Giornata degli insegnanti, il Papa: «Vicinanza e gratitudine a tutti i docenti»

da Il Sole 24 Ore

L’appuntamento celebrato in tutto il mondo. Il ministro Bianchi: «L’intero Paese ridia attenzione ai nostri professori, di ogni ordine e grado».

di Redazione Scuola

Il 5 ottobre si celebra in tutto il mondo la Festa degli insegnanti, il “Teacher Day”, istituito dall’Unesco nel 1994 per ricordare l’importanza della formazione e sottolineare il ruolo dei docenti all’interno della società. E da più parti arrivano i ringraziamenti per il loro operato. A partire da Papa Francesco che proprio nel corso dell’incontro tra i leader delle religioni mondiali “Religions and Education: Towards a Global Compact on Education” in Vaticano, ha voluto manifestare «vicinanza e gratitudine a tutti gli insegnanti» e, nello stesso tempo ribadire «l’attenzione per l’educazione», rappresentata dall’esigenza di promuovere «un Patto educativo globale». Bergoglio ha anche esortato a «ravvivare l’impegno per e con le nuove generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione», invitando tutti a «unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna».

Il ministro Bianchi

Anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha voluto ringraziare i docenti per la «loro capacità di farsi carico non soltanto dell’educazione dei ragazzi, ma anche di accompagnarli, in questa fase così difficile, a trovare il loro percorso di vita». E ha sottolineato l’importanza «che tutto il Paese ridia attenzione ai nostri insegnanti di ogni ordine e grado».

L’appello dei dirigenti scolastici

Questa giornata è stata dunque un’occasione per «riflettere sul ruolo che gli insegnanti ricoprono nelle vite di noi tutti», come spiega Antonio Giannelli, presidente nazionale dell’Associazione presidi. Si tratta di una professione che non prevede solo la «trasmissione di contenuti e conoscenze», prosegue Giannelli. Ma di «assurgere a figura di riferimento in momenti importanti della nostra crescita». Il rappresentante dei presidi ricorda che «la figura del docente è sicuramente complessa e sfaccettata». Per questo «deve essere valorizzata e che le devono essere riconosciuti il grande valore e la grande funzione sociale». Per «valorizzazione», specifica Giannelli, si fa riferimento «all’introduzione di una vera carriera, all’adeguamento della retribuzione, alla formazione necessaria per restare al passo con i tempi e con i fabbisogni educativi degli alunni». Solo così si potrà progettare «un futuro diverso e migliore per questa professione, indispensabile per garantire a tutti un’istruzione di qualità e inclusiva. Ce ne saranno grate le generazioni future e il Paese».