L’infausto 6 ottobre del 1939

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L’infausto 6 ottobre del 1939

di Maurizio Tiriticco

1939! Il primo ottobre di quell’anno avevo iniziato a frequentare il secondo ginnasio presso il Regio Liceo Ginnasio “Ulpio Traiano” del Lido di Roma – il Duce voleva che Ostia si chiamasse così – quando, qualche giorno dopo, il 6 OTTOBRE – per me una giornata come un’altra – ebbe inizio di fatto la seconda guerra mondiale! Le truppe tedesche avevano invaso la Polonia! Per me adolescente, ma anche per tanti miei concittadini, quella era una “cosa” lontana mille miglia da noi! Il web non aveva ancora allargato i nostri confini spazio/temporali! E poi noi Italiani eravamo tutti intenti a godere della nostra “grandezza”! Avevamo costruito un Impero!!! L’Etiopia! E poi eravamo forti! Con gli alleati tedeschi avevamo costruito un asse, ovvero l’Asse Roma-Berlino, il 24 ottobre del 1936. E non ci bastava! Perché il 22 maggio del 1939 l’Asse divenne il Patto d’Acciaio! E poi l’alleanza italo-tedesca varcò gli oceani! Il 27 settembre del 1940 il Patto venne esteso al Giappone e divenne il Patto Tripartito: l’Asse Roma-Berlino-Tokio!

Ero convinto che a breve avremmo conquistato il mondo intero e che la Pax Romana avrebbe garantito stabilità al mondo intero! Si sarebbe avverato così il sogno di Orazio, che nel Carmen Saeculare così recitava tra l’altro: “Alme Sol possis nihil Urbe Roma vidère maius”! Liberamente tradotto in italiano: “Sole che sorgi libero e giocondo sui colli nostri i tuoi cavalli doma! Tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma, maggior di Roma”! Testo di Fausto Salvatori; musica di Giacomo Puccini!

La Grande Italia Fascista degli anni trenta! Così tutti credevamo! Beh! Proprio tutti no! L’antifascismo c’era! Antonio Gramsci era finito in carcere a Roma e lì morirà il 27 aprile del 1937. Molti antifascisti erano stati “isolati” nell’isola di Ventotene! Altri erano riusciti ad espatriare. Tra questi i fratelli Carlo e Nello Rosselli, giornalisti e politici, che erano riparati a Parigi. Ma non si salvarono dalla vendetta fascista: il9 giugno del 1937 furono uccisi da militanti dell’estrema destra. Nonostante tutto, l’antifascismo esisteva, in clandestinità o all’estero o al confino. Qualche nome: Alcide De Gasperi, Don Luigi Sturzo, Palmiro Togliatti, Giuseppe Di Vittorio, Pietro Nenni, Pietro Secchia, Teresa Noce, Randolfo Pacciardi, Umberto Terracini e mille altri.

E’ doveroso ricordare che l’antifascismo militante operò anche in Spagna, durante la guerra civile (dal 17 luglio 1936 al 1º aprile 1939). Ed è bene ricordare quanto accadde nella battaglia di Guadalajara, nel marzo 1937, quando il corpo di spedizione italiano,inviato da Mussolini in aiuto del generale Franco, venne fermato dalle brigate internazionali, all’interno delle quali si distinse il battaglione Garibaldi, che ebbe come primo comandante Randolfo Pacciardi che,dopo la guerra 1940-45, divenne leader del Partito Repubblicano Italiano.

Il fascismo, con la sua mania di grandezza, non esitò a gettarci in una guerra che sarebbe stata rovinosa! Infatti, quando le truppe tedesche, nella primavera del 1940, invasero e conquistarono gran parte della Francia e stavano per entrare a Parigi (sarebbe stata occupata il 14 giugno), Mussolini non esitò a dichiarare guerra alla Francia! Nonostante il parere contrario dello Stato Maggiore che conosceva bene lo… stato minore delle nostre forze armate, Era il 10 giugno del 1940! Ed il tutto fu pubblicizzato dal balcone di Palazzo Venezia! Dal discorso del Duce. Ecco l’incipit:

“Combattenti di terra, di mare e dell’aria! Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del regno d’Albania! Ascoltate! Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L’ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia. Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo italiano.   Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste frasi: promesse, minacce, ricatti e, alla fine, quale coronamento dell’edificio, l’ignobile assedio societario di cinquantadue Stati. La nostra coscienza è assolutamente tranquilla. Con voi il mondo intero è testimone che l’Italia del Littorio ha fatto quanto era umanamente possibile per evitare la tormenta che sconvolge l’Europa; ma tutto fu vano…. Noi impugniamo le armi per risolvere, dopo avere risolto il problema delle nostre frontiere continentali, il problema delle nostre frontiere marittime. Noi vogliamo spezzare le catene di ordine territoriale e militare che ci soffocano nel nostro mare, poiché un popolo di quarantacinque milioni di anime non è veramente libero, se non ha l’accesso all’Oceano”. La dichiarazione di guerra fu considerata dai francesi un vero e proprio tradimento. Ma il Duce aveva dichiarato testualmente ai suoi collaboratori che gli sarebbe bastato qualche migliaio di morti per sedere al tavolo della pace. Il cinismo di certa politica!

Ma torniamo allo scoppio della seconda guerra mondiale. Ovviamente provocata dall’espansionismo della Germania di Hitler. Che preoccupava non poco le cancellerie europee. L’11 marzo del 1938 la Germania aveva invaso l’Austria. Ed Hitler era stato accolto, purtroppo, come un trionfatore! Realizzava il sogno della grande Nazione tedesca!? Ma Hitler rivendicava anche la regione dei Monti Sudeti, la parte occidentale dell’allora Cecoslovacchia, abitata prevalentemente da popolazione di etnia tedesca. E le preoccupazioni dei Paesi europei salì alle stelle. E si giunge così alla Conferenza di Monaco, il 29 e il 30 settembre, fra i capi di governo del Regno Unito(Arthur Neville Chamberlain), della Francia (Eduard Daladier), della Germania (Adolph Hitler) e dell’Italia/Benito Mussolini). La conferenza si concluse con un accordo che portò all’annessione di vasti territori della Cecoslovacchia da parte dello Stato tedesco. Ma fu cosa grave che i rappresentanti cechi e slovacchi non vennero fatti partecipare alle trattative, per cui quel trattato venne da loro etichettato come “diktat di Monaco”. Di ritorno da Monaco, Mussolini venne pressoché incensato da tutta la stampa nazionale – eravamo in piena dittatura – come lo stratega politico che, con il suo equilibrio e la sua abilità diplomatica, aveva salvato l’Europa dalla guerra. Tutto questo nella tarda estate del 1938!

Ma l’anno successivo, esattamente il primo settembre 1939, le truppe di Hitler invadono la Polonia. Fu un fatto gravissimo! Che preoccupò, e non poco, non solo i governi europei, ma anche l’Unione Sovietica di Giuseppe Stalin che, ovviamente, non fu da meno! E il 17 settembre le truppe sovietiche invadono la Polonia da est. L’intenzione delle due potenze, o meglio dei due dittatori, Hitler e Stalin, era di spartirsi il territorio polacco: e dimostrare al mondo che in Europa “comandavano” loro!!! La campagna, incominciata il 1º SETTEMBRE, ebbe termine un mese dopo, esattamente il 6 OTTOBRE, con la resa delle ultime forze polacche. E va ricordato che quell’invasione fu il primo esempio di un nuovo modo di scatenare una guerra: e fu coniata la locuzione di “guerra lampo” (Blitzkrieg).

L’invasione della Polonia segnò l’inizio della terribile seconda guerra mondiale. Infatti l’aggressione tedesca spinse, il 3 settembre, i paesi alleati della Polonia, Regno Unito e Francia, a dichiarare guerra alla Germania nazista. Lunghi anni di immani sofferenze, che si conclusero soltanto l’8 maggio del 1945!