Papa Francesco, solo come un eroe

Papa Francesco, solo come un eroe

di Antonio Stanca

Insiste Papa Francesco, nei suoi discorsi, sulla necessità di colmare, di superare le differenze, le contraddizioni, le opposizioni che caratterizzano il mondo moderno, quello che sarebbe dovuto essere il migliore di tutti, che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi del passato. Gravissime, invece, sono diventate oggi le distanze tra ricchi e poveri, forti e deboli, difficile è distinguere tra guerra e pace, morte e vita. Un’umanità percorsa, attraversata da problemi che non sono stati mai risolti è quella moderna, da problemi diventati gravissimi, pericolosi, che si manifestano, esplodono ora in un modo ora in un altro, ora in un posto ora in un altro, ora in privato ora in pubblico, ora a mo’ di attentato ora di invasione armata, ora di scontro violento ora di guerra. Diverse, opposte sono le condizioni della gente, dei popoli della terra. Altre volte, nella storia, si era giunti a tali estremi e, quindi, alla guerra. Non si era riusciti ad evitarla. Ma era derivata da un problema specifico, da una questione tra alcuni stati mentre oggi gli scontri sono tanti. Ovunque il mondo si agita, si ribella, insorge, protesta, si scontra. Succede, s’è detto, perché tante sono le differenze, le distanze sia all’interno sia all’esterno degli stati, tanti i cambiamenti avvenuti e i risultati conseguiti. Sembra quasi assurdo ma si vive di progresso ed anche di malvagità, di benessere ed anche di crudeltà. Un problema continuo è diventata questa disparità, un problema che non si può risolvere, che ha molte cause, molte origini, tante che non si sa più a chi imputarle. In una situazione così alterata si leva sistematicamente la voce di Papa Francesco, quella che può parlare a tutti, che può dire di tutto, che si ostina a gridare come un mondo così moderno non possa essere così crudele. E’ grave ma anche quella voce non sortisce alcun effetto tanto lontani da essa rimangono i protagonisti, luoghi del male. La via del bene, quella della religione, di Dio, dell’amore, della vicinanza, dello scambio, della fiducia, della pace, non è più seguita. La coscienza, la morale sono venute meno, l’anima è stata soverchiata dal corpo. Si era cominciato anni fa con la gioia, il piacere di diventare moderni, di godere di tanti privilegi e si è finito con il dolore, il dramma di vivere nella paura, nello spavento. Un mondo che non sa più di Dio è un mondo senza anima e frequenti, quotidiane sono le prove di una simile situazione. Non si arrende, tuttavia, Papa Francesco, non rinuncia a declamare la forza dello spirito, a richiamare ad essa, non accetta che sia finita, che poco possa fare: un eroe è diventato e come ogni eroe solo è rimasto a combattere contro tanti nemici.

   Eterna sarà la sua memoria!