Scuola, Codacons denuncia: stipendi dei precari bloccati, pasticcio del ministero

da Il Sole 24 Ore

Secondo l’associazione sono migliaia i docenti ancora in attesa dei pagamenti per i contratti di supplenza breve riguardanti il 2020/2021.

di Redazione Scuola

Migliaia di docenti precari che hanno svolto servizio di supplenza nell’anno scolastico 2020/2021 devono ancora ricevere gli stipendi loro spettanti, a causa di un pasticcio burocratico tra il ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia. Lo denuncia il Codacons, che sta ricevendo le richieste di aiuto da parte del personale scolastico. Come noto, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, si è venuto a determinare nella scuola pubblica un crescente fabbisogno di personale docente che è stato reclutato in massa attraverso il ricorso a contratti di supplenze brevi – spiega il Codacons – In forza dell’articolo 121 del Dl Cura Italia 18/2020, l’Istruzione avrebbe dovuto assegnare alle istituzioni scolastiche statali le risorse finanziarie per i contratti di supplenza breve e saltuaria anche in deroga alle vigenti normative e, quindi, con proroga anche in caso di rientro del titolare e, ciò, «al fine di favorire la continuità occupazionale dei docenti già titolari di contratti di supplenza breve e saltuaria, nei periodi di chiusura o di sospensione delle attività didattiche disposti in relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19».

Moltissimi docenti, tuttavia, ad oggi non hanno ancora ricevuto il pagamento delle retribuzioni maturate in corrispondenza dell’attività di supplenza breve e saltuaria prestata nel corso dell’anno scolastico 2020/2021, e gli stipendi di maggio, giugno e luglio non risulterebbero ancora pagati, con le risorse finanziarie che sarebbero ancora in corso di assegnazione da parte del Miur. A fronte del lavoro prestato, quindi, migliaia di docenti precari e personale Ata attendono ancora oggi di ottenere i compensi previsti dalla legge. In loro difesa scende in campo il Codacons, che ha pubblicato sul proprio sito internet il modulo di diffida attraverso il quale tutti i soggetti coinvolti possono intimare a Miur e Mef il pagamento degli stipendi arretrati, pena una azione collettiva per gli evidenti danni patrimoniali subiti.