Scuola, dal 21 gennaio iscrizioni online: oltre 350mila famiglie senza accesso al web

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da Repubblica.it

Scuola, dal 21 gennaio iscrizioni online: oltre 350mila famiglie senza accesso al web

Utilizzare internet sarà obbligatorio, ma i dati forniti di recente dall’Istat segnalano che in molti avranno difficoltà. Potranno farsi aiutare dalle segreterie degli istituti che rischieranno quindi di essere più intasate del solito

di SALVO INTRAVAIA

Le iscrizioni a scuola online rischiano di gettare nel panico due famiglie italiane su dieci. Per la prima volta, la scuola italiana si cimenterà con le iscrizioni al primo anno della scuola primaria e secondaria, di primo e secondo grado, totalmente informatizzate. Niente più lunghe code presso le segreterie scolastiche, moduli cartacei di diverse pagine da compilare e penne che sul più bello non scrivono. Il milione e 600mila famiglie che, a partire dal prossimo 21 gennaio, saranno chiamate a iscrivere i figli a scuola potranno cercare sul web comodamente da casa la scuola migliore e inviare il modulo via internet. Avranno tempo fino al 28 febbraio.

Sarà sufficiente registrarsi al sito web www.iscrizioni.istruzione.it e inviare il modulo elettronico predisposto dalle scuole, che invieranno per e-mail la ricevuta alle famiglie. Attraverso una particolare applicazione sarà inoltre possibile per mamme e papà seguire l’iter della domanda fino al suo accoglimento definitivo. Per la scelta dell’istituto sarà invece disponibile un altro link, raggiungibile dal sito di viale Trastevere, e spulciare le offerte formative degli istituti che si trovano nei pressi della residenza della famiglia o nelle vicinanze del luogo di lavoro dei genitori.

Ma basta incrociare i dati contenuti nel report, pubblicato dall’Istat meno di due settimane fa, su Cittadini e nuove tecnologie per comprendere che la novità creerà qualche grattacapo a molte famiglie. Per le altre novità obbligatorie da quest’anno – registri e pagelle online – contenute nel decreto-legge dello scorso 7 luglio – su Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica – il ministero con una criptica circolare dello scorso 3 ottobre fa capire di considerare quello in corso un anno “di transizione” e di essere disposto a chiudere un occhio in attesa che le segreterie si attrezzino.
A partire dal primo quadrimestre, il mese prossimo, alcune scuole “consegneranno” alle famiglie la pagella online, altre continueranno a produrre la vecchia pagella cartacea, in procinto di andare in soffitta. Ma le iscrizioni via internet sono invece obbligatorie e l’Istituto nazionale di statistica avverte che 45 famiglie italiane su cento non sono ancora collegate alla rete: non hanno accesso ad internet per vari motivi. Per fortuna, la percentuale si abbassa notevolmente – al 21 per cento – prendendo in considerazione i nuclei familiari con almeno un figlio minore, quelli interessati alle iscrizioni a scuola.

Per le 350mila famiglie italiane sfornite di accesso ad internet che si scontreranno col “Piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, università e ricerca” sarà sempre possibile ricevere il supporto della segreteria scolastica presso la quale si intende iscrivere il figlio: basterà recarsi a scuola e qualcuno aiuterà il genitore ad iscrivere, sempre online, il figlio. Una procedura che rischia di diventare più complicata dello scorso anno per i genitori e di intasare le segreterie scolastiche di mamme e papà non ancora abbastanza digitalizzati.

Le cose andranno peggio al Sud, dove le famiglie che non sono ancora in possesso di un accesso a internet sfiorano il 30 per cento, e nei piccoli comuni, dove la diffusione degli accessi alla rete è inferiore alla media nazionale. In fondo alla classifica degli internauti gli abitanti della Basilicata con almeno un figlio minore, con appena 63 accessi ad internet su cento. Anche l’estrazione sociale marca la differenza nell’uso delle tecnologie. Per operai e disoccupati iscrivere i figli a scuola attraverso l’indirizzo web sarà una mezza avventura.

Tra i primi, 35 famiglie su cento non sono ancora collegate, percentuale che schizza al 64 per cento tra i disoccupati. Per pagelle e voti ondine – che interessano sei milioni e 813mila famiglie italiane – occorrerà aspettare ancora qualche mese: le scuole si stanno dotando della tecnologia che consentirà la rivoluzione digitale. Ma già fra qualche settimana, negli istituti che si sono muniti per tempo, due famiglie su dieci rischiano di doversi recare a scuola per richiedere la vecchia pagella cartacea.