L’esortazione del presidente Mattarella: «È tempo di rilancio, i giovani rischino»

da Il Sole 24 Ore

Il capo dello Stato all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia, città ferita dalla piaga del caporalato, e oppressa dalla mafia

di Redazione Scuola

Con la pandemia sotto controllo e il Pnrr che fa ripartire gli investimenti, «tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio». Ma perché la crescita sia costante, occorre l’impegno di tutti a cominciare dai giovani che devono «accettare rischi» e «mettersi in gioco, senza tirarsi indietro: è questo, in realtà, l’orizzonte di cui tutta l’Italia ha bisogno». Sono parole che guardano al futuro quelle che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, pronuncia nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia, città ferita dalla piaga del caporalato, e oppressa da un’organizzazione mafiosa che il procuratore De Raho ha definito tempo fa il «nemico numero uno dello Stato». Lo stesso Consiglio comunale di Foggia è stato sciolto per infiltrazioni, mentre il sindaco e alcuni consiglieri sono stati arrestati.

«Formare le coscienze»

Anche per questo Mattarella ha sottolineato con forza l’importanza di «formare le coscienze» per un’azione «decisiva» di «contrasto alla criminalità». Un compito al quale «concorre l’insegnamento universitario che, come presidio di cultura, è ovunque un elemento di sostegno: bisogna sviluppare – ha rimarcato il presidente – il senso della convivenza e della legalità». Una riflessione, quest’ultima, che ha preso spunto dal discorso di Mirko Bruno, presidente del Consiglio degli universitari foggiani, più volte citato da Mattarella nel suo intervento. Rivolgendosi al Presidente nel corso della cerimonia, lo studente ha evidenziato che «impugnare una penna, un pennello o un violino al posto di una pistola non è retorica ma un atto di coraggio, il più poetico che ci sia». «In un territorio come il nostro dove la povertà economica è spesso causa di povertà educativa», ha aggiunto, trova terreno fertile «il più grande cancro di questa terra: la criminalità organizzata» che «quotidianamente accoglie giovani» ai quali sono stati sottratti «sogni, passioni e desideri».

«Garantire il diritto allo studio»

Per questo, ha replicato Mattarella, ora che «il nostro Paese è in un momento di rilancio, di esigenza di ripresa, di nuova definizione del suo modo di essere», c’è bisogno di «garantire ai giovani una prospettiva di vita, di realizzazione personale, di uguaglianza e libertà». Perché ciò avvenga, al Nord come al Sud, è fondamentale che sia «garantito il diritto allo studio». L’università, infatti, ha sottolineato Mattarella, «è un presidio di cultura di grande importanza», in particolare nel territorio foggiano dove «l’ateneo esprime la volontà di crescere». Il discorso del capo dello Stato è stato molto apprezzato dal rettore dell’Università, Pierpaolo Limone: «Mattarella – ha detto – ha fatto bene a rimarcare la centralità di queste giovani generazioni rispetto a un territorio che ha molte potenzialità di sviluppo». Per il governatore della Puglia, Michele Emiliano, «la presenza di Mattarella» è stata «un incoraggiamento per tutti gli studenti», e ha dimostrato che la «Repubblica è accanto a Foggia e alla sua comunità».