Concorsi scuola ordinari: i pareri del CSPI sui decreti di attuazione

da Tuttoscuola

Ancora una volta sono di spessore qualitativo i pareri espressi dal CSPI, questa volta nella plenaria del 4 novembre sugli schemi dei decreti ministeriali dei concorsi scuola ordinari per docenti delle scuole statali.

Nella premessa il massimo organo consultivo della scuola espone una specie di pregiudiziale sulla portata, pressoché permanente, delle nuove regole dei concorsi; pregiudiziale che vale sia per il concorso ordinario della secondaria (I e II grado) sia per il concorso ordinario di infanzia e primaria.

Di fatto – osserva il CSPI – il DM realizza una riforma che ricade su tutti i concorsi, banditi e da bandire”, andando oltre il mandato previsto dall’art. 59 del DL 73/2021.

Infatti, secondo il CSPI, “il decreto in esame … appare come un provvedimento che, pensato per apportare tutte le occorrenti modificazioni ai bandi di concorso già pubblicati e regolare in via transitoria e in deroga alle norme vigenti il reclutamento, finisce per realizzare una implicita riforma delle future modalità concorsuali, non ancora regolate da bandi e pertanto non emendabili; di contro, proprio la definizione del decreto “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”, richiama alla eccezionalità e non alla continuità delle misure previste.”

Pertanto, “il CSPI ribadisce la necessità di individuare un percorso di reclutamento omogeneo e univoco tale da definire, in tempi brevi, un sistema ordinario che dia certezze di programmazione al fine di approdare a una riforma del reclutamento che metta al centro la formazione iniziale con percorsi strutturati e stabili, garantendo altresì adeguate modalità di preparazione ai candidati.”

Nel dettaglio delle proposte e dei pareri espressi il CSPI:

  • richiama l’urgenza di riconsiderare le classi di concorso non tanto e non solo come aggiustamenti successivi di quelle già definite, ma riconsiderando l’evoluzione delle discipline d’insegnamento e il significato che queste assumono negli ordinamenti e nel curricolo dei diversi indirizzi di studio;
  • ritiene opportuno che i quesiti della prova scritta della procedura per i posti di sostegno vertano anche su tematiche disciplinari, culturali e professionali proprie dell’insegnamento curriculare;
  • parimenti, i quesiti della prova scritta e la prova orale della procedura per i posti comuni dovrebbero accertare anche conoscenze e competenze relative ai temi dell’inclusione scolastica.

Per lo svolgimento della prova scritta propone:

  • l’estensione dei tempi da 100 a 120 minuti
  • dopo le parole ” classe di concorso stessa” inserire le seguenti: “unitamente a quelle pedagogico didattiche, indispensabili per il loro insegnamento”.

Tra l’altro, il CSPI si è soffermato anche sulla nota questio dei componenti delle commissioni di concorso, proponendone il temporaneo esonero dal servizio (richiesta quasi certamente inascoltata dal MEF per gli oneri conseguenti).