Il peso schiacciante dei controlli sanitari e delle responsabilità dei dirigenti scolastici

da Tuttoscuola

In queste ore i dirigenti scolastici sono alle prese con l’applicazione delle recenti disposizioni per la gestione delle nuove regole per il controllo del personale e degli alunni con sintomi di contagio, con la verifica dei green pass, con la possibile messa in quarantena delle classi con un numero consistente di alunni con sintomi sospetti sottoposti a tamponi, con ingressi scaglionati. Molti i problemi di fronte ai quali si trovano le scuole per i quali manca una risposta. Un esempio, tra i tanti: in assenza di riscontro da parte delle autorità sanitarie, la scuola può ritenere valido per i contatti individuati il tampone fatto in farmacia?

Senza considerare anche il rapporto con i genitori, il controllo di loro ingressi a scuola con la certificazione verde, mentre con le segreterie devono fronteggiare la consueta gestione di emergenza non conclusa dei primi mesi di scuola per nominare supplenti sulle cattedre ancora scoperte.

E, per non farsi mancare niente, in diverse città, come al solito, devono anche fronteggiare le occupazioni studentesche con il rischio di dovere rispondere dei danni arrecati, se non attivano le misure di sicurezza e di prevenzione.

Questi carichi gravano su tutta la comunità scolastica, e in particolar modo sul management, dalle figure di staff al Dsga fino ovviamente al dirigente scolastico.

Un testo fotografa la situazione in cui si trovano a operare in particolare i dirigenti scolastici… “Si deve poi considerare che il dirigente scolastico si trova a vedere concentrate sulla sua figura una molteplicità di funzioni e di responsabilità che, negli altri settori della pubblica amministrazione, vengono affidati ad una pluralità di risorse dirigenziali.

A ciò si aggiunge la circostanza che il dirigente scolastico non riceve un idoneo supporto, sul piano giuridico, da parte dell’apparato amministrativo posto alle sue dipendenze.

Di seguito si riporta una ricostruzione delle complesse funzioni attualmente attribuite al dirigente scolastico ai sensi della normativa vigente.

Da ciò si ricava la necessità di incrementare la retribuzione di tali figure professionali adeguandola almeno ai livelli retributivi previsti per la dirigenza di seconda fascia del Ministero dell’istruzione. L’ambito di intervento del dirigente scolastico nell’attuale contesto normativo è ampio e complesso, e richiede competenze specifiche in campi assai eterogenei, quali, per citarne alcuni, quelli didattici e pedagogici (realizzazione del PTOF), tecnici specialistici (sicurezza degli edifici scolastici), giuslavoristici (gestione del personale)……”.

Il corsivo di cui sopra non è stato scritto da un sindacato dei dirigenti scolastici. Tutt’altro.

È soltanto la prima parte della relazione tecnica della legge di bilancio 2022 in discussione al Senato (S. 2448), a commento dell’art. 110 (Incremento del FUN per il finanziamento delle retribuzioni di posizione di parte variabile dei dirigenti scolastici).

L’ampia e completa riflessione della relazione tecnica di commento all’art. 110 merita una lettura (questo il link) non solo da parte dei dirigenti scolastici interessati (che già sono consapevoli delle responsabilità di cui sono gravati), ma anche da parte dei decisori politici e dello stesso ministro Bianchi, spesso inconsapevoli del gravame dei capi d’istituto, che Tuttoscuola ha approfonditamente presentato nel dossier “DIRIGENTI, CHE STRESS…”, ricco anche di proposte per migliorare la situazione.