Ritorno a scuola: gli stop per le elezioni mettono a rischio le prossime vacanze

da Corriere della Sera

Ritorno a scuola: gli stop per le elezioni mettono a rischio le prossime vacanze

Troppe sospensioni con «election day» e comunali: per rispettare la regola dei 200 giorni di lezione, molti presidi potrebbero cancellare i «ponti» di primavera

ROMA – Le vacanze natalizie sono finite, le altre – quelle primaverili – già sembrano a rischio. Lunedì 7 gennaio, migliaia di studenti sono rientrati a scuola. E nella Capitale già inizia il conto alla rovescia per il calcolo dei 200 giorni di lezione necessari per rendere valido l’anno scolastico: un calcolo che preoccupa i docenti e i dirigenti scolastici perchè a Roma (come nelle altre città italiane chiamate a rinnovare le amministrazioni comunali), oltre allo stop per l’election day di politiche ed elezioni regionali, ci sarà – probabilmente a maggio – quello per il voto su consiglio comunale e nuovo sindaco. Tra occupazioni, ponti festivi e annunciati stop elettorali, molti istituti superiori romani potrebbero non raggiungere il tetto minimo previsto dal ministero dell’Istruzione.

ORE NECESSARIE AI RECUPERI – Il conteggio e gli eventuali provvedimenti che si renderanno necessari per giungere al numero minimo sono un rebus non semplice da risolvere, anche considerando i corsi di recupero: con la fine della prima parte dell’anno, nelle scuole vengono organizzate lezioni supplementari per gli studenti sotto la sufficienza e non sarà semplice far quadrare le ore di lezione. Con l’adozione del quadrimestre, i corsi sono ipotizzabili tra la fine di gennaio e febbraio. Così, i presidi fanno i conti.

4 GIORNI PER OGNI PROVA AI SEGGI – Il fatto è che a Roma si voterà due, o forse tre volte: oltre al 24 e 25 febbraio (politiche e Regione Lazio), in tarda primavera per le amministrative, che prevedono il doppio turno, ovvero il ballottaggio in caso di necessario spareggio fra i contendenti alla poltrona del primo cittadino. Ogni tappa elettorale, in effetti, richiede una sospensione fino a quattro giorni, tra allestimento del seggio, spoglio delle schede, disinfestazione dei locali, dal venerdì antecedente al martedì sucessivo.

PASQUA E IL 25 APRILE – Insomma, le scuole che ospitano i seggi, quest’anno, debbono risolvere un problema in più. Alle interruzioni elettorali, si aggiungono poi le vacanze pasquali, dal 28 marzo al 2 aprile quasi. Quindi, le festività: il 25 aprile cade di giovedì, il primo maggio di mercoledì: non automatici, ma comunque possibili eventuali ponti, con altri giorni di lezioni che salteranno. A meno che i dirigenti scolastici non decidano di obbligare gli studenti a frequentare, cancellando qualche giorno di vacanza, pur di raggiungere i 200 fatidici giorni di lezione. Niente sospensione per il 2 giugno, invece, che cade di domenica, poco prima del termine delle lezioni, fissato tra l’8 e il 12 giugno.

AL VIRGILIO LEZIONI MINIME – Al liceo classico Virgilio, nonostante 6 giorni di occupazione e lo spauracchio del voto per il nuovo sindaco di Roma, l’anno è salvo grazie ad un escamotage voluto dalla dirigente, Emilia Marano. Altrove si vedrà. La succursale del Virgilio, durante l’occupazione della sede centrale, è rimasta aperta per volontà della preside. I prof hanno segnato le assenze e l’incognita, dunque, resta solo per chi ha occupato e si trova segnate a registro un numero congruo di assenze. Per essere ammessi agli scrutini è necessario aver frequentato i due terzi delle lezioni. Sui singoli casi deciderà il consiglio di istituto: «Nessun problema con le elezioni», spiegano a via Giulia. E allo scientifico Pasteur, la preside Daniela Scocciolini assicura: «Noi con i giorni per ora ci siamo, per fattori esterni imprevedibili valuteremo».

LA PROVA INVALSI – Altra incognita da affrontare, quella delle prove Invalsi, programmate in primavera, con tutti gli ostacoli, anche di carattere burocratico, per correzioni e valutazione. E poi, i viaggi di istruzione, le care vecchie gite, non facili da incastrare in un programma così concentrato. Alla vigilia di Natale, l’istituto Luzzati di Palestrina, tra gli altri, ha deliberato lo stop ai viaggi istruzione, alla somministrazione e correzione delle prove Invalsi.

PROSSIME AGITAZIONI – Intanto riparte la protesta: il Coordinamento scuole di Roma discute, mercoledì 9 gennaio al Piaget, le «prossime mobilitazioni». Il 2 febbraio inoltre scende in piazza il nuovo Coordinamento nazionale scuole. E in agitazione, infine, c’è il liceo Talete, che per primo ha avviato l’«autunno caldo»: cogestione dal 22 al 25 gennaio.

Simona De Santis