Non c’è un piano B per la scuola

Luigi Fiorentino (Capo di Gabinetto Ministero dell’Istruzione): «Non c’è un piano B per la scuola. Una crisi di Governo bloccherebbe il PNRR»

Roma, 7 dicembre 2021 «Dobbiamo riuscire a realizzare il PNRR perché dopo questa iniziativa, se il Paese non ce la fa, non c’è un’altra iniziativa, non c’è una speranza futura». Il messaggio che Luigi Fiorentino, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione, lancia durante l’intervista rilasciata in esclusiva all’Osservatorio Riparte l’Italia e condotta da Elena Ugolini, Componente del Comitato di indirizzo dell’Osservatorio, già Sottosegretario alla Pubblica Istruzione, è chiaro e inequivocabile. «Dobbiamo riuscirci perché questa occasione è l’ultima. Dobbiamo assolutamente riuscire a realizzare questo piano in tempi rapidi. L’Europa ci ha promesso quasi 200 miliardi, ma ce li darà solo dopo che avremo realizzato quegli obiettivi come ci chiede l’Europa e nella tempistica che l’Europa ci chiede. Questo è centrale, è fondamentale», continua Fiorentino.

Sono diverse le ombre che si addensano sulla realizzazione del PNRR: «Questo è un piano che non ci consente di perder tempo, quindi qualsiasi cosa che ci porta a perder tempo, mi fa paura. – osserva il Capo di Gabinetto – Una crisi di governo mi fa paura, perché sappiamo poi come funziona, ti blocca per 3 o 4 mesi, rallenta l’azione di realizzazione. In quel caso, per un piano di questo tipo che ha tempi molto contingentati, è pericoloso».

Fondamentale sarà il ruolo della Pubblica Amministrazione: «Il PNRR è sfidante per tanti motivi, ma una delle sfide più importanti è quella che il PNRR fa alle burocrazie nazionali, a noi come Stato, a noi come infrastruttura pubblica. L’Amministrazione, con le sue circolari e con le sue regole burocratiche, non ce la potrà mai fare. Ci sarà bisogno di una grande partnership con il Terzo Settore, con la Chiesa, con le Associazioni, con i maestri, con le Autonomie Locali. Ci sarà bisogno di un grande sforzo collettivo e ci sarà bisogno di un’Amministrazione diversa».

Entrando nello specifico dei provvedimenti previsti a favore del mondo dell’Istruzione, il prof. Fiorentino ritiene fondamentale la somma messa a disposizione per la costruzione di asili nido: «in una zona ad alta densità criminale, camorristica o mafiosa, la costruzione di un asilo nido è molto importante, ti fa guardare al futuro, perché in quelle zone dove c’è la cappa della criminalità non c’è futuro. Dare alle mamme e ai papà di quelle aree la possibilità di avere un luogo dove lasciare i loro figli per permettere loro di cercare un lavoro è fondamentale, è un modo di guardare al futuro, è una speranza».

Sarà determinante agire anche sul percorso di reclutamento, con un rapporto più stretto con le università, e sulla formazione continua dei docenti: «A scuola la differenza la fanno i docenti e se non si investe su di loro, su chi cura la formazione dei nostri figli, non c’è speranza. Noi dobbiamo investire di più, dobbiamo fare il possibile affinché i docenti possano nel corso dei prossimi anni ritrovare quella centralità di prestigio. Oggi i docenti sono degli eroi, anche nella pandemia lo abbiamo visto tutto quello che hanno fatto, però devono ritrovare un ruolo sociale che sia riconosciuto dalle Istituzioni, questo penso che sia centrale», continua Fiorentino.

Altro tema dirimente sarà quello del colmare i gap e i divari che si sono accumulati negli anni nella scuola italiana: «Per esempio, parlando di dispersione scolastica, oggi non basta fare i corsi agli insegnanti o i corsi di musica ai ragazzi o i corsi per far appassionare gli studenti a un’arte o un mestiere. Questo non basta più. L’Europa vuole che l’Italia, che ha un grande problema di dispersione scolastica, riesca a portare il livello di dispersione almeno al livello della media europea. In termini concreti questo significa riportare in classe gli studenti che hanno lasciato già o che stanno per lasciare la scuola. Conoscendo la nostra pubblica amministrazione, questa è la sfida più grande che c’è».

Tutto questo si potrà fare solo tutti insieme, perché l’obiettivo del Ministero è quello di «non lasciare soli i Comuni e le Scuole, non solo nella fase di realizzazione, ma anche nella fase di preparazione della candidatura per partecipare ai tanti bandi che verranno di volta in volta pubblicati e ottenere così i finanziamenti previsti».

«Ci deve essere una comunicazione che non sia soltanto comunicazione di servizio, – conclude Fiorentino – deve essere un’informazione, deve essere un canale web del Ministero dell’Istruzione che informa costantemente sull’andamento delle azioni delle singole scuole, dei singoli comuni, in cui i singoli soggetti attuatori sono monitorati. E siano monitorati non soltanto per finalità amministrative, ma perché la gente sappia come si spendono queste risorse».

Osservatorio Riparte l’Italia

L’intervento integrale è disponibile al seguente link:
https://www.ripartelitalia.it/lintervista-esclusiva-luigi-fiorentino-capo-gabinetto-ministero-dellistruzione-non-ce-un-piano-b-per-la-scuola-una-crisi-di-governo-bloccherebbe-il-pnrr/