Emergenza linguistica

print

Emergenza linguistica

di Maurizio Tiriticco

Non so se chiudere il titolo di questo “pezzo” con un punto esclamativo, di stupore, od interrogativo… per chiedermi che cosa sta succedendo, qui nel nostro Paese, nei nostri concittadini in materia di produzione linguistica. Copio passim dal web: “””In Italia c’è un problema che riguarda gli aspiranti magistrati che si preparano a superare il concorso: la stragrande maggioranza di loro non è riuscita a superare la prova scritta per gli eccessivi errori di grammatica. Secondo l’ultimo aggiornamento, sul concorso da 310 posti che si è svolto l’estate scorsa dal 12 al 16 luglio, i candidati sono stato 5.827, tra cui soltanto in 3.797 hanno consegnato la busta con la prova. Ma il vero problema, però, viene adesso: sui 1.532 compiti esaminati finora dalla Commissione, è passato soltanto il 5,8% dei candidati, ovvero 88 persone. Un numero talmente basso da non sembrare vero. Qual è la motivazione? Gli aspiranti magistrati non sanno scrivere: gli errori grammaticali sono “troppi”, come affermarono i membri della Commissione del 2008. Dopo 13 anni, però, la storia si è ripetuta. Il fenomeno preoccupa la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che auspica una migliore formazione per evitare che si arrivi così impreparati a livello grammaticale al concorso pubblico per diventare magistrati. Nel corso dell’apertura del nuovo anno della Scuola della magistratura alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Ministra ha dichiarato testualmente: “Affido alla vostra riflessione la formazione degli aspiranti magistrati. È un aspetto che preoccupa, su più fronti, anche molti di voi, come più volte mi è stato confidato. Troppe volte i concorsi per l’accesso alla magistratura non riescono a selezionare neppure un numero di candidati sufficienti a ricoprire tutte le posizioni messe a bando. È questo un dato su cui riflettere, che segnala un problema che deve essere affrontato”””.

Il primo spunto di riflessione è il seguente: chi affronta un concorso in magistratura è un/a giovane laureato/a. Che ha superato lunghi anni di studio, dalla Scuola primaria all’Università. Ed occasioni di scrivere – ed ovviamente anche di parlare – e di essere stato/o corretto/a ne avrà avute a centinaia! Possibile che… di queste correzioni non abbia fruito positivamente? Ed un altro quesito, tremendo, me lo pongo: ma le correzioni corrette – e mi si scusi la metonimia – saranno state sempre… correttamente apportate? Tale insegnante, tale alunno? Non vorrei crederci e non vorrei chiamare in causa i nostri insegnanti! Tuttavia, anche l’Ocse penalizza il nostro Paese – o meglio, i nostri concittadini – per quanto concerne la padronanza in materia di literacy. Infatti, in materia di analfabetismo funzionale, il nostro Paese occupa il 28° posto tra i Paesi dell’OCSE. Il maggior numero si concentra al Sud e nelle aree del Nord-ovest, mentre si difendono il Nord-est, il Centro e le Isole.

Giova sempre ricordare che – stando al compianto Tullio De Mauro – l’analfabetismo funzionale riguarda l’incapacità di passare dalla decifrazione e faticosa lettura di un testo, anche semplice, alla sua comprensione; mentre l’analfabetismo strumentaleriguarda la totale incapacità di decifrare un testoscritto.

Sono considerazioni che ci conducono anche ad altre, e veramente drammatiche. Basta leggere l’ultimo rapporto del Censis circa la cultura – o l’incultura? – degli Italiani. Copio dal web una sintesi: “Roma, 3 dicembre 2021 – Emergono dati impressionanti dal 55esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del paese. L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il Covid non esiste; per il 10,9% il vaccino è inutile; per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie. E poi: il 5,8% è convinto che la Terra sia piatta; per il 10% l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna; per il 19,9% il5G (ovvero l’insieme di tecnologie di telefonia mobile e cellulare) è uno strumento sofisticato per controllare le persone. E nel rapporto si osserva anche che “accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un’onda di irrazionalità”. Sono le inflessibili credenze che animano quelle onde dei no vax che puntualmente tutti i sabati inondano le nostre piazze con i loro cartelli assurdi e le loro grida inconsulte. Che dire? E’ forse il prezzo che dobbiamo pagare alla nostra italica inciviltà? E ciò…quousque tandem? Fino a quando?