Docenti di sostegno con una carriera separata e una classe di concorso specifica. Torna di moda la proposta

da OrizzonteScuola

Di Fabrizio De Angelis

Dal documento FISH presentato alla Conferenza nazionale sulla Disabilità del 13 dicembre emergono molte proposte anche per quanto riguarda la scuola. Fra queste, l’idea, già battuta in passato dalla stessa federazione, di separare la carriera degli insegnanti di sostegno da quelli curricolari e la creazione di una specifica classe di concorso.

Per la FISH, fra le altre cose, bisogna “prevedere l’anticipazione di tutti gli adempimenti amministrativi al fine di garantire l’avvio dell’anno scolastico successivo con tutti i docenti già presenti a scuola”, dunque la “data delle iscrizioni scolastiche, le quali, se anticipate di un paio di mesi, quindi al novembre di ogni anno, consentirebbero l’anticipo di tutte le operazioni concernenti la formazione degli organici e la mobilità del personale docente”, oppure l’assegnazione incarichi di sostegno e delle varie figure di assistenza.

Fra le proposte c’è proprio quella di “riprendere il confronto per l’istituzione di apposite classi di concorso per il sostegnorelative ai singoli gradi di istruzione, al fine di responsabilizzare i futuri insegnanti ad effettuare un’autentica scelta professionale, come avviene già per i docenti curricolari, assicurando anche in questo modo una stabile continuità didattica, laddove richiesto dalla famiglia”.

Pertanto, secondo la FISH occorre istituire “quattro apposite classi di concorso per il sostegno per i docenti a tempo indeterminato e l’opportunità di delegare il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi entro un arco temporale di 18 mesi per regolamentare percorsi di carriera specifici e differenziati tra insegnati di sostegno ed insegnati curricolari“.

Sul fronte precari, invece, la Federazione ritiene indispensabile “garantire la continuità didattica anche per i docenti con supplenza annuale e la stabilizzazione dei docenti supplenti, previa formazione universitaria professionalizzante su materie pedagogiche speciali”.

In tale documento non manca un accenno ben preciso alla formazione, che secondo la FISH deve essere “permanente sulle didattiche inclusive dei docenti anche in servizio (aggiornamenti) e del personale ATA, facendo diventare strutturale la formazione obbligatoria di 25 ore, da svolgersi ogni anno entro la metà di settembre”.

Sempre a proposito di formazione, si chiede l’istituzione di “scuole di specializzazione di 60 cfu sulle didattiche inclusive presso le facoltà di scienze della formazione al fine di assicurare regolarità nell’organizzazione dei corsi di specializzazione e la permanente formazione iniziale di tutti i docenti sulle didattiche inclusive”.

Pertanto, secondo la FISH occorre istituire “quattro apposite classi di concorso per il sostegno per i docenti a tempo indeterminato e l’opportunità di delegare il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi entro un arco temporale di 18 mesi per regolamentare percorsi di carriera specifici e differenziati tra insegnati di sostegno ed insegnati curricolari“.

Sul fronte precari, invece, la Federazione ritiene indispensabile “garantire la continuità didattica anche per i docenti con supplenza annuale e la stabilizzazione dei docenti supplenti, previa formazione universitaria professionalizzante su materie pedagogiche speciali”.

In tale documento non manca un accenno ben preciso alla formazione, che secondo la FISH deve essere “permanente sulle didattiche inclusive dei docenti anche in servizio (aggiornamenti) e del personale ATA, facendo diventare strutturale la formazione obbligatoria di 25 ore, da svolgersi ogni anno entro la metà di settembre”.

Sempre a proposito di formazione, si chiede l’istituzione di “scuole di specializzazione di 60 cfu sulle didattiche inclusive presso le facoltà di scienze della formazione al fine di assicurare regolarità nell’organizzazione dei corsi di specializzazione e la permanente formazione iniziale di tutti i docenti sulle didattiche inclusive”.

In tale prospettiva, si permetterebbe, secondo la FISH, “un ampliamento consistente del numero dei docenti specializzati sul sostegno, avendo ogni università l’opportunità di istituire una struttura di qualificazione così avanzata ed innovativa”.

IL DOCUMENTO FISH