Occupazioni: ascoltare gli studenti, non denunciarli

Scuola, occupazioni: ascoltare gli studenti, non denunciarli
Roma, 22 dicembre – Da settimane studenti e studentesse si stanno mobilitando in tutta Italia con scioperi e occupazioni, sintomo di un evidente malessere per le condizioni del diritto allo studio, ma anche di una grande voglia di impegno e partecipazione. Solo a Roma le occupazioni sono arrivate a superare il numero di 50 e come ha deciso di rispondere il direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio a questo forte segnale da parte della popolazione studentesca? Con una circolare che chiede di identificare e denunciare gli studenti che occupano. 
A un’espressione di disagio dei ragazzi si risponde dunque con la completa chiusura al dialogo e la minaccia di denunce.

Riteniamo le mobilitazioni degli studenti non solo forme positive di partecipazione che andrebbero sempre incentivate, ma anche campanelli d’allarme per una condizione della scuola che da anni soffre problemi strutturali dovuti alla mancanza di risorse, di organici, alla presenza di edifici inadeguati e di classi sovraffollate. Tutte criticità che la pandemia non ha fatto altro che accentuare e che andrebbero finalmente affrontate, senza sottovalutare o reprimere quello che le ragazze e i ragazzi hanno da dirci. Ci auguriamo che la nota venga al più presto ritirata e che si dia finalmente ascolto agli studenti.