Incognita scuola

da La STAMPA

Dopo l’Epifania si deve tornare regolarmente a scuola in presenza. Mario Draghi e Patrizio Bianchi non vogliono nemmeno sentir parlare di uno slittamento della ripresa delle lezioni o di una ripartenza all’insegna della didattica a distanza. Sulla capacità di garantire l’ordinato rientro in classe (il 7 o il 10 gennaio, a seconda delle Regioni) il presidente del Consiglio ha preso un impegno preciso. Così come il ministro dell’Istruzione, che, però, difronte all’avanzata della variante Omicron, proprio l’altro ieri non ha escluso la possibilità di restrizioni a livello locale: «Laddove ci sono focolai isolati -ha spie- Un contagiato su quattro è studente Ipotesi chkisList a livello locale ma è polemica Scatta l’allarme sai maxi-piano di tracciamento “Impossibile controllare tutti alla ripresa” gato – presidenti di Regione e sindaci possono disporre chiusure». Parole che a qualcuno sono suonate come uno scarico di responsabilità e che il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha rispedito al mittente: «Questa ipotesi non è stata discussa, ne parleremo in Conferenza Stato-Regioni», ha detto. Del resto, il rischio di dover affrontare mini focolai nelle scuole, dal 10 gennaio in poi, è concreto: secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, un nuovo contagiato su quattro ha meno di 19 anni, quindi è uno studente, soprattutto delle elementari (5-11 anni). Mario Rusconi, presidente dell’associazione dei presidi di Roma, ha raccontato che, anche in questi giorni di festa, «dirigenti scolastici e segreterie sono subissati di mail che segnalano casi d i contagio d i alunni, geni- tori, docenti o personale Ata». Uno scenario che interessa la Capitale e il Lazio, «ma tutto ci fa pensare che anche nel resto d’Italia la ripresa delle lezioni sarà a dir poco preoccupante, soprattutto se dovesse mancare il personale». Per ridurre il rischio di assenze, non solo nelle scuole, il governo sta pensando a un taglio (se non un azzeramento) dei giorni di quarantena per i vaccinati con tre dosi. E, nella legge di bilancio, ha previsto la possibilità di prorogare fino al termine dell’anno scolastico i contratti in scadenza del personale Covid, prof supplenti e collaboratori assunti per l’emergenza. D’altra parte, per i positivi al virus non ci sono deroghe possibili e, se davvero arriveremo a toccare i 100 mila contagi al giorno, ritrovarsi con molte cattedre scoperte è una possibilità tutt’altro che remota. Come è concreto il pericolo di tornare in classe, dopo tre settimane di feste in famiglia, portandosi dietro il virus. Per scongiurarlo il governo, con l’ultimo decreto, ha disposto un potenziamento dello screening, da effettuare nei giorni della riapertura: sono stati stanziati 9 milioni di euro per implementare il supporto dei militari nell’attività di esecuzione e analisi dei tamponi. Il ministro Bianchi si affida al generale Francesco Figliuolo : «II tracciamento non è in affanno, abbiamo dato più risorse al commissario, che si sta organizzando con tutte la Asl delle regioni italiane -ha assicurato – Ora dipende da lui, è in condizioni di poterlo fare». Prima della pausa natalizia, come riferito dallo stesso Figliuolo, «il personale militare ha effettuato oltre 18 mila tamponi in 470 istituti scolastici”. Il punto è che in Italia ci sono circa8 mila istituti (piùdi40 mila plessi) e quasi 8 milioni di studenti: riuscire a testarli tutti alla ripresa delle lezioni sembra una missione impossibile, anche integrandogli 11 laboratori di biologia molecolare attivati dal ministero della Difesa in 8 regioni, nell’ambito dell’operazione “Athena”, e moltiplicando i team mobili militari che effettuano i tamponi. «Temiamo che non ci siano le forze sufficienti per garantire i controlli in tutte le scuole e che, comunque, non si riesca a farli e ad avere i risultati entro il 10 gennaio”, avverte Rusconi. L’Associazione nazionale dei presidi sollecita il governo su un’ulteriore misura di prevenzione: disporre per tutti l’uso delle mascherine Ffp2, che al momento è stato previsto solo perii personale delle scuole dell’infanzia (dove i bambini non hanno l’obbligo di mascherina) e per gli insegnanti che hanno in classe alunni esentati dall’indossarla per motivi di salute. A settembre, il Cts aveva dato negativo a un uso prolungato delle Ffp2, «ma le peculiarità della variante Omicron potrebbero modificare tale valutazione”, ha spiegato il presidente dell’Anp Antonello Giannelli. Del resto, «i ragazzi che prendono i mezzi pubblici per andare a scuola già dovranno indossare quel tipo di mascherina». — 205.817 I bambini tra 5 e gli 11 anni vaccinati finora con almeno una dose il Ã),6;-ß% della platea 8 Milioni di studenti in Italia nell’anno 2()2()/2()21 in oltre mila istituti 72,8% 1 ragazzi Ira 112 ñ i 19 anni vaccinati con due dosi In tutto 3,37 milioni Nella legge di bilancio c’è la possibilità di prorogare i contratti del personale Covid Banchi in piazza contro la dad a Milano: a inizio 2021 in tutta Italia si sono molti plicate le proteste degli studenti per chiedere un rientro sicuri